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Cile: i geoglifi di Pintados

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Cile: i geoglifi di Pintados

di Francesca Spanò | @francynefertiti

La Riserva Nacional Pampa del Tamarugal, in Cile, nasconde una misteriosa e affascinante sorpresa: i geoglifi di Pintados, in un luogo dove la pioggia è realmente un miraggio. Il sole caldo non regala un attimo di tregua e il silenzio viene rotto dallo sbalzo di temperatura tra il giorno e la notte che sgretola gli enormi massi della zona. Il fenomeno dei geoglifi da sempre appassiona, tanto che aveva già molto colpito anche Louis Sepulveda, che ne aveva parlato in Patagonia Express.

Un paesaggio da scoprire

Qui, dove il vento è sempre presente e lo sguardo si perde tra sassaie e sabbia, si possono notare almeno 400 geoglifi, del resto in tutto il Deserto di Atacama se ne contano fino a 5000. Sono stati disegnati sui fianchi delle colline tra il 500 e il 1450 d.C e la tecnica di realizzazione si basava su più metodi.

La storia  e il significato dei geoglifi del Cile

Per prima cosa, la creazione di un elemento tanto straordinario, richiedeva la rimozione dello strato superiore del terreno sulla collina, in modo da poter “scavare” le immagini sulla superficie. Nel secondo processo si accumulavano pietre e ghiaia sulla superficie del terreno per realizzare la figura prescelta. Nel terzo metodo, invece, venivano unite le due precedenti tecniche. Il fatto, però, che siano giunte fino a noi ha un motivo specifico: le condizioni climatiche stabili del Deserto di Atacama. Ricordano delle figure antropomorfe nella maggior parte dei casi, ma anche geometriche e poi si scorgono guerrieri, uomini dediti alla caccia e animali come scimmie o lama.

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

Foto di copertina, Photo Credit: Wikipedia su Wikimedia Commons

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