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Cile: Chiloé, l’isola dei gabbiani e dei vascelli stregati

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Cile: Chiloé, l’isola dei gabbiani e dei vascelli stregati

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Leggende e paesaggi creano un’atmosfera surreale e suggestiva, in questo angolo di Cile non troppo turistico. L’isola di Chiloé è una terra dove la natura è selvaggia e i gabbiani hanno costruito la loro casa, ignari che tra la sua vegetazione e il cielo blu, nei secoli, sono nate leggende sulle streghe e i balenieri. Si tramandano da secoli, di generazione in generazione, e parlano di un vascello fantasma, di uno gnomo chiamato Trauco che si aggira nei boschi alla ricerca di vergini o di pericolosi stregoni. E poi, ci sono le storie di eroici marinari, di mareggiate spaventose che spazzano via tutto e di corsari senza paura.

La natura, la storia e la bellezza di Chiloé

Il suo nome, nella lingua degli Huilliche significa “luogo dei gabbiani” ma non sono gli unici esemplari presenti, visto che nella zona non mancano i pinguini, i cigni e, addirittura, le balene. Si trova nella regione dei laghi del Cile meridionale e comprende un’isola maggiore che è quella che dà il nome all’arcipelago. Intorno tanti minuscoli tratti di terra emersa che sorgono a 1100 km a sud di Santiago.

Il piatto da provare

Il piatto cileno che più rappresenta questa zona, è sicuramente il curanto, che parte da un ingrediente principale ed è una ricetta dalle antiche origini. Più che un alimento rappresenta un metodo di cottura e mixa conchiglie di mare, molluschi, alghe commestibili di due specie, ma anche carne di maiale e pollo, verdure, piadine di farina e di patate. Un tempo ogni cosa si disponeva a strati in una buca scavata nel terreno piena di pietre bollenti. Si mettevano sopra delle foglie di nalca, che somiglia al rabarbaro, e si lasciavano cuocere.

La nave fantasma e le leggende

Da queste parti, nelle notti di nebbia, in molti notavano la presenza di un veliero fantasma. Aveva una forma allungata, brillava e a bordo si scorgeva gente ballare. I superstiziosi cominciarono a pensare che il Caleuche, la nave miraggio, aveva grandi poteri magici. Gli uomini dell’equipaggio che andavano via, diventavano cetacei e si arenavano nelle spiagge. La nave era stregata, ma nessuno conosceva il suo misterioso passato.

La bellezza della natura

Sull’isola si trova un Parco Nazionale che si sviluppa su 430 chilometri quadrati nell’entroterra fino alla costa del Pacifico. I paesaggi si dividono tra distese di foresta sempreverde e spiagge ventose e si possono osservare fino a 110 specie diverse di uccelli, volpi, piccole cervidi, mentre piccole comunità di Huilliche collaborano alla gestione locale. Lo spettacolo per il visitatore è garantito dalla presenza di ambienti molto diversi che vanno da fiordi a piattaforme dove i ghiacciai dell’era glaciale hanno lasciato limo fecondo. La vegetazione è ovunque molto fitta e piuttosto frequente è la presenza della patata, visto che questo tubero è originario proprio di Chloé. Se ne era accorto lo stesso Charles Darwin, quando visitò l’isola tra il 1834 e il 1835.

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