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Chiusura di Maya Bay a Phi Phi Island: un altro tesoro da proteggere

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Chiusura di Maya Bay a Phi Phi Island: un altro tesoro da proteggere

Phi-Phi-Island

di redazione | @travelglobemag

*** AGGIORNAMENTO AL 20 OTTOBRE 2018 ***

È’ ufficiale la chiusura definitiva ai turisti di Maya Bay, sull’isola Koh Phi Phi. Dopo la chiusura estiva, quel periodo che era stato inizialmente fissato per tre mesi, si estenderà fino a data da definirsi. L’Ente Nazionale per il Turismo Thailandese chiarisce che mentre la famosa spiaggia Maya Beach è chiusa, si può ancora godere di una vista mozzafiato sulla baia, ma esclusivamente dalla propria imbarcazione. Rimane certamente possibile fare snorkeling nella parte anteriore della baia e intorno a Mu Koh Phi Phi ed effettuare, come di consueto, immersioni.

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È giunto il momento di tutelare la natura, sperando che non sia troppo tardi. La Thailandia è già tra i luoghi nel mondo che vorrebbero meno turisti e continua la sua campagna a protezione del territorio pensando di chiudere temporaneamente Maya Bay, la spiaggia di Phi Phi Island resa celebre dal film con Leonardo Di Caprio.

Maya Bay, splendida ma troppo frequentata

Il Dipartimento dei Parchi Nazionali, della Fauna e della Conservazione delle Piante vuole chiudere Maya Bay per dare tempo all’ecosistema di rigenerarsi. Dopo l’uscita del film The Beach nel 2000, la spiaggia è stata letteralmente presa d’assalto dai turisti che sognavano di tuffarsi nelle acque cristalline raccontate nella pellicola. I quasi 5mila visitatori che, durante il periodo di alta stagione, visitano giornalmente il sito hanno contribuito a un grave danneggiamento della barriera corallina e dell’ecosistema marino.

Il capo del parco nazionale ha detto di aver discusso la questione con gli operatori turistici, che sono d’accordo con la chiusura di Maya Bay per permetterle di riprendersi dai danni causati dalla troppa fama. Si pensa che il divieto di accesso ci sarà già da luglio a settembre 2017, periodo di monsoni e quindi di bassa stagione.

Inoltre, per evitare che le barche continuino ad avvicinarsi alla barriera corallina, verrà creata una nuova area di ormeggio in una posizione tale che i coralli non vengano ulteriormente danneggiati.

È solo un piccolo passo, ma utile ad aiutare la natura a curarsi e rigenerarsi, con l’invito ad avere più rispetto per l’ambiente.

Breve vademecum del buon turista

  • Non toccare e (soprattutto) non rompere i coralli.
  • Non prelevare nulla dalle spiagge: né conchiglie, né sabbia, né coralli che siano vivi o morti.
  • Non lasciare rifiuti di nessun genere.
  • Non disturbare la fauna sottomarina.
  • Non usare creme potenzialmente dannose per l’ecosistema.
  • Non acquistare oggetti di corallo etc.

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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