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Chiesa dello Spasimo a Palermo: gioiello gotico sotto le stelle

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Chiesa dello Spasimo a Palermo: gioiello gotico sotto le stelle

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Un complesso monumentale a cielo aperto, una chiesa sconsacrata che ha ancora qualcosa di magico e una navata centrale ormai famosissima, che rappresenta un teatro pubblico cittadino. Lo Spasimo a Palermo è uno di quei gioielli assolutamente da visitare durante una visita nel capoluogo siciliano. Del resto, ha vicino delle attrazioni altrettanto significative come la Villa Giulia e lo spettacolare Orto Botanico e non è distante dalla Stazione Centrale. Si trova nel quartiere della Kalsa, l’antica cittadella fortificata araba, una delle zone più interessanti della località e fu commissionata nella prima metà del XVI secolo da Jacopo de Basilico, giureconsulto messinese, in seguito a un viaggio in Terra Santa. Il suo sogno, infatti, era quello di realizzare le ultime volontà della moglie, che desiderava fosse eretto un tempio religioso dedicato allo spasimo di Maria.

La storia, le curiosità

La chiesa di Santa Maria dello Spasimo che oggi ha un fascino riconosciuto in ogni dove soprattutto per la mancanza di copertura, doveva far parte di un progetto originario molto ambizioso, mai completato. Nelle sue linee architettoniche si nota un tocco gotico settentrionale con elementi di importazione catalana, a cominciare dall’abside poligonale con copertura stellare e costoloni con chiavi pendule. La navata centrale non ha un tetto, quasi come a mettere in comunicazione il cielo e la terra. C’è da dire però che è probabile che non fosse stata pensata in questo modo e che nel Settecento avesse una chiusura lignea. Le vicende che interessarono questo complesso causarono uno stravolgimento totale e, nel tempo, furono realizzate cinte murarie e bastionate, furono abbattuti chiostri e stanze e, alla fine, nel 1570, gli stessi monaci andarono via. Diventò dunque di proprietà del Senato che trasformò lo Spasimo in teatro pubblico, poi divenne magazzino di cereali e nel periodo della peste fu un lazzaretto. E poi terremoti e alluvioni fecero il resto, fin quando la struttura venne del tutto abbandonata fino al 1980.

La rinascita dello Spasimo

Lo Spasimo non è sempre stato vuoto, ma un tempo ospitava vere opere d’arte. Uno su tutti era l’“Andata al Calvario” conosciuto anche con “Lo Spasimo di Sicilia” . La sua importanza era dovuta al fatto che lo stesso de Basilico aveva commissionato il quadro a Raffaello e lo aveva collocato in una edicola marmorea realizzata da Antonello Gagini. Oggi si trova al Museo del Prado a Madrid dal 1857, mentre la chiesa sconsacrata è diventata un teatro pubblico in piena funzione. Dal 1886 al 1985, tra i suoi innumerevoli rifacimenti, è diventato anche ospizio per i poveri e nosocomio. Per rendere confortevole l’Ospedale Umberto I, molti ambienti sono stati cambiati e non sono più come un tempo. E, ancora, nel secondo dopoguerra è stato una discarica e, finalmente, nel 1985 è iniziato il totale restauro. Dal 1997 i locali ospitano gli uffici della Fondazione The Brass Group, il Museo del Jazz, la Scuola Popolare di Musica, il Ridotto, denominato anche Blue Brass e la Scuola Europea d’Orchestra Jazz.

Photo Credit: ioamolasicilia

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