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Cameriere, Champagne!

DatA

Cameriere, Champagne!

di Raffaele Alessi

Lo so

Mi guardate, lo so

Mi sembra una pazzia

Brindare solo, senza compagnia

Ma, ma io, io devo festeggiare

La fine di un amore

Cameriere, champagne…

Peppino di Capri, Champagne

Anton Čechov beveva Champagne, con moderazione. Diceva che “scintilla come un diamante e si insinua come un ruscello nel bosco”. Nel momento in cui si rese conto che la sua vita stava volgendo al termine, consumata dalla tubercolosi, rifiutò l’ossigeno e chiese invece che venisse ordinato il migliore Champagne dell’albergo dove si trovava, dopo aver abbandonato volontariamente l’ospedale.

Bollicine ed ossigeno, un ossimoro che in questi giorni sconvolge e ci disturba. Come la spuma frizzante sembra stridere con il dramma. La luce e il profumo dell’uva con i miasmi di una città in quarantena. Il senso di solitudine con gli abbracci e la festa. Che c’entra il tintinnio dei calici con il suono cupo delle sirene?

In questi giorni solitari e sospesi, forse le bollicine nel calice non sono occasione di festa, ma possono rendere più dolce l’attesa e vivaci i pensieri. Attraverso il cristallo, nel gioco del perlage che persiste e risale ogni volta, forse possiamo anche incoraggiare la nostra fantasia ad aprire le finestre e i muri delle nostre città. Imparare dall’uva che cresce piano ed ha bisogno della luce e di molte cure, per essere buona. “Il rispetto della terra impone un lavoro rigoroso, minuzioso e soprattutto fatto con tanto cuore”, osserva il vigneron appassionato.

Riscoprire il valore prezioso e raro dei frutti della terra. Come l’acqua di sorgente, anche il vino ha bisogno di una terra sana. Stare bene presto anche noi, per tornare ad apprezzare le differenze nei sapori e riconoscere i valori e la qualità di quello che fino a ieri davamo per scontato e acquisito. Un calice per un cin, con chi ci vuole bene, anche soli, per un augurio alla città fuori, magari a distanza con il nostro vicino di balcone.

È la festa che deve ritornare. Come le vendemmie dell’uva. Con il lusso alla nostra misura, quella effervescenza che ci meritiamo. Bere calici di stelle, abbracciati con chi è fuori e diverso. Per ritrovare gli amici, gli amori e magari un po’ anche noi stessi.  Meglio con un vino di Francia, per viaggiare e immaginarci oltralpe,  di “questo vino fresco, la cui spuma frizzante è l’immagine vivente di noi francesi”, scrive Voltaire.

Fra tutti i vini del mondo, lo champagne è il solo ad aver avuto un inventore. Lo chef de cave conferisce con il proprio stile un carattere personale ai propri champagne. Ecco perché non esiste lo Champagne ma tanti Champagne che si possono degustare in modo diverso, in ogni momento della vita o della giornata. Riflette l’idea della leggerezza. Quella di una bollicine che risale per dimenticare un amore, lenire una malattia, ma presto per fare saltare questo tappo e consentire a noi di uscire con lei, per nuovi giorni di festa e di liberazione.

La Maison Comte de Montaigne

Se non saremo noi a viaggiare verso i vitigni di Francia, allora sarà lo Champagne a raggiungere le nostre case. Stéphane Revol, Ceo di Comte de Montaigne, Maison di Champagne dell’Aube, ha preso la sua decisione ed ha aperto una nuova piattaforma per le vendite online. Quasi un cin augurale  per “essere vicino ai molti estimatori  e consentire loro di riscoprire, anche nella propria casa, i valori autentici della convivialità e del tempo insieme”.

L’arte e le cure dello chef de cave, Stéphane Revol guidano le scelte aziendali. Dopo la vendemmia, si tengono separate non solo le differenti varietà d’uva, ma anche le parcelle di ogni vigneto. L’assemblaggio compone così la cuvée su una ideale tavolozza di aromi e sapori di uve selezionate. La presenza di Pinot Nero fornisce corpo e struttura, lo Chardonnay aggiunge freschezza e finezza, il Pinot Meunier dona aroma e frutto. Il simbolo della Maison Comte de Montaigne è il Brut Grande Réserve, costituito per il 70% di Pinot Noir e 30% di Chardonnay. L’assemblage di due raccolti gli conferisce profumi di frutta bianca come mela, pera e pesca. Il Rosé “de saignée” è fatto invece con sole uve Pinot noir a contatto delle bucce, che gli dona una luce salmone e aromi di frutta rossa: lamponi e ribes. Il Blanc de Blancs è espressione di fine eleganza, prodotto unicamente con uve chardonnay, con un invecchiamento prolungato (3-4 anni). Ha un colore oro chiaro e perlage vivace, ricco di bolle fini e persistenti. Gusto fruttato, con sentore di agrumi e frutta esotica. Il Cuvée Spéciale Brute è 100% Pinot Noir, con un invecchiamento di 5 anni (1 anno in botte di legno). Il colore oro scuro ha profumi di frutta nera accompagnati da sottili aromi di spezie e di crosta di pane.

Il dosaggio (grammi di zucchero per litro) distingue gli Champagne in Pas Dosè o Zéro (0-2 g/L), consigliato per antipasti e aperitivi, l’Extra Brut (3-6), anche su primi delicati, il Brut (7-12) il più diffuso, che si abbina anche per pietanze di pesce e carni bianche. Nelle origini, come tutti i vini in voga nel 1700, anche lo champagne era molto dolce, adatto ad accompagnare i dessert. Oggi si presentano soluzioni come l’Extra  Dry (13-17) dolce e fruttato per un fine pasto, il Sec (18-32) e Demi-Sec (33-50) fino al Doux (50 e oltre) per macedonie e torte.

Comte de Montaigne nasce nel cuore della Francia, nel territorio dell’Aube. La sua piattaforma e-Commerce coinvolgerà gli iscritti italiani ed esteri, nella condivisione di opinioni  in eventi speciali sulle pagine social dell’azienda (Instagram e Facebook).

Il nuovo servizio a elevato valore aggiunto é accessibile all’indirizzo: www.comtedemontaigne.com/shop

Nel mercato globale, le vendite on line incrementano con tassi di crescita pari a quattro volte quelli delle vendite offline. L’e-Commerce del vino vale circa 200 milioni di euro su scala globale e, con la riduzione della mobilità, il settore è destinato a crescere. L’app milanese Wine Livery, per esempio, conferma nelle ultime settimane un incremento del +25% generale sulle vendite, con punte ancora più significative  nelle città del centro-nord (Milano, Torino, Bologna). L’Italia è al terzo posto per consumo di vino al mondo (Dati OIV) e tra i primi cinque Paesi in Europa per vendite online, dopo Gran Bretagna, Francia, Svezia e Russia, secondo un’indagine di Nielsen.

#stappatincasa

Bevendo gli uomini migliorano, fanno buoni affari, vincono le cause, sono felici e sostengono gli amici

Aristofane – I Banchettanti

Il vino è condivisione. In tempo di Coronavirus, si brinda da casa, via social. Molte le iniziative: Luca Balbiano della Cantina Balbiano di Andezeno, ogni sera presenta un produttore e guida alla degustazione online, per ”raccontare un vino in pochi minuti e condividerlo con chi resta a casa, parlando di abbinamenti, aneddoti o, semplicemente, per il piacere di stare insieme in convivialità”. Tannico, grazie alla collaborazione delle più importanti cantine italiane donerà all’Ospedale Sacco di Milano 1 euro per ogni bottiglia acquistata da una speciale selezione del catalogo. Dai consorzi piemontesi 30 mila euro per sostenere gli ospedali del territorio. La solidarietà di Angelo Gaja verso i suoi 160 dipendenti: nessuno sarà licenziato anzi, se si potrà, l’imprenditore del vino è pronto ad assumere.

Sfoglia il reportage sulla regione Champagne

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