Cerca
Close this search box.

Brasile, innamorarsi della costa del cacao

Date

Brasile, innamorarsi della costa del cacao

di Francesca Spanò

Il Brasile, al di là della pandemia da Covid-19 che lo sta mettendo in ginocchio, è uno dei Paesi del mondo con la più ricca e preziosa biodiversità del nostro Pianeta. Il panorama da queste parti è una tavolozza di colori perfettamente mixati, dove le montagne sovrastano il verde e l’Oceano, in una  meravigliosa cornice di foresta tropicale. Tra i rami si scorgono le scimmiette più piccole del mondo, le carinissime uistiti, che con i loro gridolini rompono il silenzio di un angolo di globo incantevole. Il cacao qui è come l’oro e l’omonima costa riguarda soprattutto il sud dello Stato di Bahia. Da queste parti, nel 1500, sbarcarono i primi portoghesi e davanti ai loro occhi si trovarono la magnifica Foresta Atlantica ricca di mangrovie, alberi di cacao, palme e alberi di guava.

Natura incantevole e cieli blu

I raggi del sole penetrano appena nella foresta pluviale antica di 60 milioni di anni, nel regno della biodiversità che nel 1999 è stato iscritto nell’elenco dei Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Un tesoro verde che inesorabilmente si va perdendo per mano dell’uomo e delle sue attività, a cominciare dalla pressione urbana fino allo stesso allevamento. Eppure il cacao ha aiutato la vegetazione, con le sue piante che hanno bisogno di ombra per crescere. Il cioccolato è nascosto da frutti ovali e gialli e alla loro bontà si è sempre unita un’importante fonte di sostentamento locale.

Breve storia moderna del cacao in Brasile

Le prime sementi coltivate nelle fazenda tra Ilheus e Canavieiras, furono importate nel 1746. Un vero dramma, però, avvenne nei primi anni Novanta, quando un fungo ha fatto ammalare gli alberi ed è ancora difficile debellarlo. Questo ha portato a un forte disboscamento e alla crisi di una voce importante per l’economia di tutto il Brasile. Ad oggi, sono tante le multinazionali che stanno cercando di investire nel settore, anche se ci si è sempre chiesti se questo parassita sia davvero stato un caso o se si sia trattato di una azione mirata per danneggiare il Paese e il suo principale prodotto.

Due salti appena fuori dalla foresta

Lasciata quest’intricata area verde, ci si dirige verso il mare seguendo la strada che collega Porto Seguro a San Salvador. La tappa di riferimento è Itacaré, in uno scenario diviso tra spiagge incantevoli e selvagge, corsi d’acqua, palme da cocco, mare cristallino, cascate e mangrovie. Questa è una delle aree più affascinanti del Brasile, molto conosciuta da chi ama il surf e gli sport acquatici. Qui sfocia il Rio Das Contas e le acque delle vicinanze sono piatte e calme, mentre sullo sfondo lo sguardo si perde tra piantagioni che impreziosiscono il panorama e ricordano i tempi d’oro del cacao. Il cioccolato viene da una lavorazione artigianale che parte da una cabossa, cioè proprio il frutto della pianta di cacao. Grande quanto un pallone da rugby, ha un colore giallo e rossastro quando è maturo. Dentro ci sono circa 40 semi avvolti in una polpa acidula. Vengono fatti fermentare per eliminare l’involucro e bloccare la germinazione. Successivamente, si lasciano essiccare al sole e si passa alla tostatura. A questo punto, si prosegue con la triturazione e i semi vengono trasformati in cioccolato e poi in polvere di cacao.

Spiagge indimenticabili e tramonti mozzafiato

Lungo questa costa si trovano anche le spiagge brasiliane più belle. Quella di Tiritica, ad esempio, vanta onde mozzafiato ed è amatissima dai surfisti. Resende, vanta piscine naturali, alte palme e onde, mentre Sargiè è nota per la sabbia bianca e fine e le sorgenti calde. Ancora, c’è Concha, nel centro città, incorniciata da palme da cocco e la presenza di uno strano faro. E, infine, ce ne sono diverse altre raggiungibili solo in barca.

Ilheus, l’ultima tappa del viaggio

È l’icona del periodo del commercio dell’oro nero. Nel Novecento, infatti, i coroneis, i proprietari delle piantagioni avevano le ville nelle fazendas, ma facevano affari con i commercianti in città. A poca distanza da qui, nacque un grandissimo scrittore sudamericano, Jorge Amado, che pubblicò un romanzo intitolato proprio Cacau, in cui parlava dei tanti contrasti dovuti a tale coltivazione. Chi raggiunge Ilheus, può prendere un caffè comodamente seduto in Praca Dom Eduardo con vista sulla Cattedrale di Sao Sebastiano, dipinta in tonalità pastello. La città ha diverse architetture baroccheggianti, ma si comincia dalla Casa della Cultura di Jorge Amado sempre nel centro storico. Oggi è un museo che organizza tour e insieme alla Casa degli Artisti rappresenta il cuore culturale del luogo. Le spiagge  sono tante e non sempre pulitissime, ma un giro lo meritano Praia do Cristo e Praia do Milionario.

©TRAVELGLOBE Riproduzione riservata

Articoli
Correlati

POTREBBE INTERESSARTI