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BienNoLo, arte e creatività a Milano

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BienNoLo, arte e creatività a Milano

di Daniela Bozzani

#eptacaidecafobia, è il titolo della prima edizione della BienNolo, biennale d’arte contemporanea del distretto multietnico della creatività, nella periferia nord di Milano. Titolo ironicamente scaramantico, visto che la mostra, negli spazi dell’Ex Laboratorio Cova, apre il 17 maggio.

NoLo, a nord di Loreto

Pensata da Carlo Vanoni, quasi come una sorta di ringraziamento per il quartiere dove ha scelto di vivere trasferendosi a Milano, e curata da ArtCityLab (Rossana Ciocca e Gianni Romano), Matteo Bergamini e lo stesso Vanoni, la prima edizione di BienNoLo ospita 37 artisti della scena milanese. Selezionati sulla base di una ricerca, che incrocia più punti di vista, più tipologie di ricerca e più temi, i curatori hanno soprattutto cercato la coesistenza di progetti e mentalità diverse. NoLo (nord di Loreto) è un’area metropolitana prototipo di comunità che accoglie, si integra, si riappropria di spazi per stare insieme, come dice Carlo Vanoni. E questa sembra proprio una iniziativa destinata ad avere un impatto positivo per tutto il quartiere e per Milano stessa.

Porte aperte e premi

Alternato alla manifestazione  il Premio BienNoLo, un concorso per artisti emergenti e affermati, selezionati da una giuria di esperti, cui verrà chiesta un’opera ideata per il quartiere, nell’ottica di una sempre maggiore integrazione con la comunità locale. A questo proposito il  25 e il 26 maggio ci sarà un programma off BienNoLo intitolato “Habitat”.  Dal tramonto all’alba le luci nelle case e negli studi dei creativi del quartiere si accenderanno in un programma “porta a porta” con pratiche performative di alcuni degli artisti che espongono nello spazio Cova.

Spazi esterni

Gli spazi industriali, abbandonati da 20 anni, hanno assunto un carattere molto forte, con muffe e giochi di luce, che dipingono i muri seguendo le ore del giorno e il mutare del clima. Le opere giocano a loro volta con le tracce lasciate dal tempo, creando nuove immagini e nuovi significati come le Muffe colorate di Stefano Arienti e lo Skyline che per Eugenio Tibaldi rappresenta Milano. Alberi e cespugli cresciuti spontaneamente dialogano con i muri scrostati e la grande opera di Adrian Paci, che invita ad ascoltare il Silenzio delle Piante. E’ il muoversi dell’aria che fa parlare la Coperta Termica di Riccardo Gusmaroli di confini, sradicamento e cronache: è in queste coperte dorate che vengono avvolti i migranti salvati dal mare. C’è una denuncia anche nell’opera Mundo di Elizabeth Aro. Un mondo di 3 metri, dove tutti i continenti hanno perso la loro collocazione e convergono irrimediabilmente verso sud.

Negli uffici

Gli ex uffici regalano spazi coperti alle opere più fragili come The Wall of Delicacy (Ode to America) di Giuseppina Giordano. Un filo ritorto che ricorda il filo spinato di una frontiera su cui l’artista ha inserito migliaia di boccioli di rosa: una riflessione sui confini e sulla delicatezza dei rapporti tra sé e l’altro e l’eterea installazione Odori di Premiata Ditta. Sospesi al soffitto leggerissimi pezzi di carta velina, con la descrizione degli odori percepiti durante il sopralluogo alla fabbrica e al quartiere, oscillano nell’aria.

L’importanza delle parole

Più crudi gli specchi su cui Alessandro Nassiri Tabibzadeh incide i commenti degli utenti di un noto social network alle dichiarazioni di un preminente uomo politico. Coperti dall’anonimato sono in molti a dare il peggio di sé. Una volta frasi razziste e volgari erano scritte nei bagni pubblici oggi sono, purtroppo, amplificate dai social. Ispirato al Palazzo da Rompere di Rodari, Turborage di The Cool Couple, offre al pubblico una scultura partecipativa dove sfogare rabbia e frustrazione. Nel seminterrato, gli spazi sembrano costruiti per abitanti poetici come nella Città Ideale di Massimo Uberti disegnata da duecento candele composte nel disegno del Filarete. Tra sacro e profano, le Acquasantiere di Alfredo Rapetti Mogol, emozionano con parole non leggibili. Lacrime di gioia e di dolore provenienti da tutto il mondo scorrono su lastre di cemento, incise con intraducibili nomi di persone, per raccogliersi in vasche di ferro. Sulle tele, dipinte in bitume slavato, le frasi si scompongono per farsi significato solo allo sguardo più attento.

INFO

Cosa: BienNoLo 2019 #eptacaidecafobia.

Quando: 17 maggio – 26 maggio.

Ingresso: gratuito.

Dove: ex Laboratorio Panettoni Cova, Via Popoli Uniti 11, Milano.

Orari: dalle 12 alle 20, escluso sabato 18 dalle 14 alle 20 (concerto Piano City 11-13).

Info utili

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