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Barcellona: la Rambla potrebbe diventare un importante centro artistico immersivo

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Barcellona: la Rambla potrebbe diventare un importante centro artistico immersivo

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Uno dei simboli europei più famosi, emblema del turismo di massa, come La Rambla, potrebbe presto stupire e cambiare del tutto la sua immagine. Sì, perché è in corso un ambizioso progetto che dovrebbe trasformarla in un importante centro artistico immersivo del continente, tanto da far presto dimenticare quanto sia stata una delle strade più trafficate del mondo.

Un modello per le altre città

Barcellona, del resto, ora aspira a diventare un modello per le altre città lanciando alternative forme di turismo. Reinventarsi in questo caso, passa dal rivendicare più spazio pubblico per visitatori e residenti in zona e La Rambla potrebbe essere solo il primo esempio di un obiettivo vincente. Del resto la crisi e la pandemia hanno mostrato la debolezza dei progetti basati su un ambito, che è quello turistico, che non sta certo vivendo una felice primavera. La via cittadina più emblematica, dunque, deve essere rilanciata in versione diversa. I posti di lavoro, sarebbero creati in settori come cultura, tecnologia, ecologia e iniziative sostenibili. Se a questo si aggiunge che da marzo, molti esercizi commerciali del centro non hanno più rialzato la saracinesca e i cartelli di affitto stanno proliferando, si capisce quanto la situazione sia critica.

La cultura per attirare i turisti

Non solo viaggiatori dall’estero, ma anche gli stessi barcellonesi da tempo affollano meno La Rambla, che ha perso il suo smalto di un tempo. E questo c’entra relativamente con il Covid-19. Offrire qualcosa di diverso che piaccia e che interessi tutti, potrebbe essere la chiave, con eventi culturali a tema e che passi dal teatro alle tradizioni più antiche. Un progetto di archeologia sociale, del resto, potrebbe servire in un momento in cui i locali chiudono presto e non è facile nemmeno assistere a uno spettacolo. L’assenza di chi arriva da fuori del resto, ha mostrato la vera natura di ciò che è diventata La Rambla: un luogo dove proliferano i cacciatori di souvenir. Tuttavia, è anche un posto dove si moltiplicano ristoranti, con un museo di arte e fotografia, gli uffici del ministero della cultura catalano e tre teatri.

Le novità

Il fiore all’occhiello di questa rivoluzione culturale sarà il grande Teatre Principal, aperto nel 1603 ma chiuso dal 2006. La notizie è che un consorzio guidato dall’uomo d’affari locale José María Trenor ha raccolto 35 milioni di euro per ristrutturare la struttura in uno spazio multifunzionale per ospitare esperienze immersive hi-tech, concerti e altri eventi. In questo modo potrebbe far parte di un’esperienza artistica unica che ha lo scopo di far imparare, interagire e scoprire. In più, è prevista la risistemazione di un piano urbanistico redatto nel 2018 per il rimodellamento di La Rambla, con l’ampliamento dello spazio pedonale, collegando il viale ai barrios adiacenti di Ciutat Vella ed el Raval, e creando uno spazio verde all’estremità vicino al porto vecchio. Il Covid però toglie tempo e risorse economiche e servono 400mila euro. Fino a qualche mese fa, il suo cuore era la La Boqueria, uno dei mercati alimentari più belli d’Europa, un sito vecchio di 180 anni che va risistemato. Il suo punto di forza continua a essere il fatto che vende prodotti che non puoi trovare da nessun’altra parte in città, e questo è ciò che attira. E poi un occhio andrebbe gettato anche sui locali che sono tanti, ma pochi quelli che una persona esigente sceglierebbe di frequentare.Prima che il virus colpisse, ogni anno venivano effettuati circa 100 milioni di viaggi lungo La Rambla, ma non era un turismo di qualità che è quello che serve adesso per ripartire.

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