image_pdfimage_print

Arabia Saudita: un pozzo di cultura

Arabia Saudita. King Abdulaziz Center for World Culture – Ithra. Dammam. Ph. Federico Klausner

Date

Arabia Saudita: un pozzo di cultura

di Silvana Benedetti

Se esistono ancora luoghi sul nostro pianeta che possano definirsi inesplorati, tra le ultime frontiere del turismo c’è sicuramente l’Arabia Saudita. Una destinazione nuova, misteriosa, rimasta a lungo fuori dalle rotte dei viaggiatori.  Un paese, o meglio, un regno, che ha recentemente aperto le sue porte d’accesso al mondo.

Una doppia anima

Oggi l’Arabia Saudita accoglie il visitatore con una doppia anima. Una fortemente ancorata al passato e alla tradizione, l’altra moderna e progressista, che punta lo sguardo al futuro, incentivando e coltivando cultura, arte, tecnologia e innovazione.

The Art of Orientation, la più grande collezione di oggetti islamici in Arabia Saudita. Ph. Federico Klausner
The Art of Orientation, la più grande collezione di oggetti islamici in Arabia Saudita. Ph. Federico Klausner

La straordinaria Ithra

Ithra (in arabo “arricchimento) è stato ideato dallo studio di architettura norvegese Snohetta come un insieme di pietre che simboleggiano l’unità. Così come il luogo è simbolico (sorge dove c’era il primo pozzo petrolifero commerciale del Regno), anche l’edificio è stato progettato come espressione del tempo: la torre rappresenta il futuro, i componenti del piano terra il presente e i componenti sotterranei il passato.

Disposta su una superficie di 80 mila metri quadrati, la struttura è composta esternamente da tubi di acciaio inossidabile modellati e piegati singolarmente; per la realizzazione, sono state impiegate tecniche tradizionali e materiali naturali altamente compressi, come sabbia, ghiaia e argilla provenienti da tutto il Regno dell’Arabia Saudita; questi materiali garantiscono uno spazio ignifugo, insonorizzato e ben isolato, e hanno consentito  all’edificio di ottenere la certificazione energetica Gold LEED. I tubi di acciaio che lo rivestono, se allineati, coprirebbero la distanza tra Dammam e Riyadh

Arabia Saudita. Dammam. L'edificio dell'Ithra al tramonto ph. Federico Klausner
Arabia Saudita. Dammam. L'edificio dell'Ithra al tramonto ph. Federico Klausner
Arabia Saudita. Dammam. Il magico edificio dell'Ithra di notte. ph. Federico Klausner
Arabia Saudita. Dammam. Il magico edificio dell'Ithra di notte. ph. Federico Klausner

L’interno

L’architettura interna, invece, è caratterizzata da pareti ricurve e spazi ampi. L’imponente struttura comprende una biblioteca di quattro piani, contenente circa 200.000 libri, l’Idea Lab,  il Teatro, il Museo, il Cinema, la Grande Sala, la Mostra sull’Energia, il Museo dei Bambini e la Torre della Conoscenza. La grande sala espositiva ospita una fitta programmazione, che comprende mostre temporanee, spazi permanenti, festival, workshop, visite guidate, talk e eventi.

Tanween 2022 : “Collaborare per Creare”

Tra le numerose iniziative culturali spicca senza dubbio Tanween, alla sua quinta edizione, la più grande piattaforma per la creatività Saudita, il festival dell’innovazione e della cultura, che ha avuto luogo nelle tre settimane dal 27 ottobre al 12 novembre.

Con il titolo “Collaborare per creare“, Tanween 2022 ha dimostrato, attraverso mostre stimolanti, installazioni, laboratori e progetti speciali, la necessità di un processo creativo di collaborazione tra culture, con la natura, con la tecnologia e per la società.

Arabia Saudita. Dammam. Intha, il teatro. Ph. Federico Klausner
Arabia Saudita. Dammam. Intha, il teatro. Ph. Federico Klausner

Il termine Tanween, infatti, deriva da un piccolo segno diacritico dell’alfabeto arabo, che cambia il significato e la pronuncia delle parole, nonostante le sue dimensioni apparentemente ridotte. È una metafora che ci ricorda come le nostre azioni individuali possono avere un grande impatto su altre persone e potenzialmente cambiare il mondo.

Studenti curiosi, aspiranti creativi e professionisti di vari livelli hanno potuto imparare, connettersi e lavorare attraverso gli strumenti messi a loro disposizione dagli esperti invitati, dalle aziende e dalle industrie culturali e creative.

Arabia Saudita. Dammam. Intha. Spettacolo Inferno in cui i movimenti dei partecipanti sono governati da armature robot istruite da un software. Ph. Ahmed Al-Thani
Arabia Saudita. Dammam. Intha. Spettacolo Inferno in cui i movimenti dei partecipanti sono governati da armature robot istruite da un software. Ph. Ahmed Al-Thani

Relatori, personaggi di spicco e ospiti eccellenti

Si sono alternati nell’arco delle tre settimane del Tanween.

Tra i principali relatori hanno figurato il cofondatore di Electronic Arts Dave Evans e il professore di design di Stanford Bill Burnett, il “Dio Padre” dell’industria creativa saudita Kaswara Al-Khatib, il cofondatore di Reebok Joe Foster, l’audio astronauta Reeps One, l’urbanista verde Huda Shaka e il veterano architetto dell’aria Alan Parkinson. E ancora il  designer Rami Afifi, collaboratore seriale di marchi, la leggenda dei graffiti Carlos Mare, il mago dei materiali architettonici Marcus Farr.

I gioielli della Principessa Nourah Al-Faisal

Anche il fronte femmminile, nella settimana della creatività, è stato magnificamente rappresentato dalla partecipazione della Principessa Nourah Al-Faisal, imprenditrice con oltre due decenni di esperienza nel settore del design. Nata in Arabia Saudita, Al-Faisal è sempre stata appassionata di gioielli e design. È la fondatrice di Nuun Jewels, un marchio di gioielli di lusso con sede a Parigi.

Principessa Nourah Al-Faisal
Principessa Nourah Al-Faisal

L’interesse di Al-Faisal per l’apprendimento e il pensiero creativo l’ha portata a studiare alla King Saud University di Riyadh, dove ha conseguito una laurea in letteratura inglese. Ha studiato interior design a Richmond, l’American International University di Londra, e ha poi completato un apprendistato presso uno dei laboratori più esclusivi di Place Vendôme a Parigi. Al-Faisal ha fondato la sua prima impresa di design, Nuun, nel 2014. Nuun si ispira fortemente alla cultura saudita, dando vita a un dialogo tra il mondo arabo e l’Europa. Nel 2018 ha fondato Adhlal, con la speranza di fornire alle future generazioni di designer sauditi gli strumenti necessari per avere successo e per realizzare gli obiettivi del piano di sviluppo nazionale Vision 2030 del Regno.

TRAVELGLOBE Riproduzione riservata

Articoli
Correlati