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Anselm Kiefer a Palazzo Ducale a Venezia

Anselm Kiefer portrait. Photo credit Georges Poncet

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Anselm Kiefer a Palazzo Ducale a Venezia

di Daniela Bozzani

A volte succede che ci sia una convergenza tra momenti passati e presenti, e quando questi si incontrano si sperimenta qualcosa di simile alla immobilità nell’incavo dell’onda che sta per infrangersi. Avendo origine nel passato ma appartenendo in fondo a qualcosa di più di esso, questi momenti fanno parte tanto del presente quanto del passato, e ciò che generano è importantissimo.
Anselm Kiefer

Le nuove opere di Anselm Kiefer in concomitanza della Biennale d’Arte

Nella magnificenza delle Sale dello Scrutinio e della Quarantia Civil Nova di Palazzo Ducale a Venezia e in occasione della 59ª Biennale d’Arte, Anselm Kiefer è stato invitato a presentare una installazione di dipinti site specific. Imponenti, come è nel carattere del Maestro, le opere dialogano perfettamente con la superbia dei dipinti del Palazzo, che da sempre celebrano il potere della Serenissima Repubblica di Venezia. Palazzo Ducale, che ha accolto generazioni di artisti, tra i quali Bellini, Carpaccio, Tiziano, Veronese e Tintoretto,  vuole oggi metterli in relazione con il lavoro di un artista contemporaneo. Un artista che rappresenta un microcosmo della memoria collettiva, un lavoro che incapsula visivamente una vasta gamma di allusioni culturali, letterarie e filosofiche – dal Vecchio e Nuovo Testamento, dal misticismo della Cabala alla mitologia nordica e il ciclo dei Ring di Wagner, alla poesia di Ingeborg Bachmann e Paul Celan.

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Anselm Kiefer. Venezia, Palazzo Ducale. ph Andrea Avezzu. Courtesy Gagosian/MUVE

Lo sconfinato repertorio di immagini e la moltitudine di tecniche presenti nel suo lavoro

L’opera di Kiefer comprende dipinti, vetrine, installazioni, libri d’artista e una serie di lavori su carta come disegni, acquerelli, collage e fotografie alterate. Con gli elementi fisici e simbolici del suo lavoro  – dal piombo al cemento, dal vetro ai tessuti, dalle radici d’albero e la paglia ai libri bruciati – l’artista porta alla luce l’importanza del sacro e dello spirituale, del mito e della memoria. Esposto e collezionato dai maggiori musei del mondo, ancora una volta ci regala la magia intensa e carnale delle sue opere.

Riferimenti filosofici e letterari centrali per la comprensione del lavoro di Anselm Kiefer

Dalle parole del filosofo veneto Andrea Emo, pensatore di grande profondità ed acume che scelse la via della “clausura” e dell’auto-esclusione dal mondo civile, prende il titolo la mostra Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce. L’artista ha conosciuto gli scritti di Emo solo recentemente, ma è stato profondamente colpito dalle consonanze con il proprio metodo artistico. La suggestione di un libro, scelto per caso e letto sul volo di rientro da Venezia, le analogie tra il testo dell’opera di Goethe, Faust: Seconda parte (1832) e la città in cui ha passeggiato pensando al futuro lavoro. L’alchimia di una città vuota per il lockdown e improvvisamente inviolata. Faust che strappa la terra al mare e travalica i limiti morali, come i veneziani che, dopo aver costruito nel mare, si spinsero in tutte le direzioni. Connessioni e riflessioni sulla unicità di Venezia e del suo interagire tra Nord e Sud, tra Oriente e Occidente, hanno portato alla immaginifica, monumentale installazione in cui ognuno potrà leggere la “propria” storia.

Anselm Kiefer. ph Andrea Avezzu. Courtesy Gagosian/Muve
Anselm Kiefer. ph Andrea Avezzu. Courtesy Gagosian/Muve

La creazione del capolavoro

Se un tempo Kiefer si angustiava (come racconta lui) all’idea di non riuscire a creare un “capolavoro”, oggi, grazie anche agli scritti di Emo, si è convinto che non esista nulla di eterno e che quindi non possa esistere nemmeno il capolavoro che sopravviva ai millenni. “Lo scopo non è il quadro finito, ma il movimento, il flusso costante, il cambiamento perpetuo”. Racconta l’artista di avere riposto in container i quadri degli anni Sessanta in attesa della loro resurrezione, di aver consegnato i suoi lavori a un processo di annientamento, distruggendoli materialmente o lasciandoli esposti alle condizioni atmosferiche. Solo così diventeranno particolari, ossia individuali. Conclude Kiefer sulla interpretazione delle sue opere: “l’osservatore deve creare da sé il quadro e pensare che ciò che appare è soltanto la presenza completa, effettiva del Nulla”.

Mettere in scena il tempo presente

Scrive la direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia, Gabriella Belli: “lo scopo di questa grande opera è capire quanta necessità oggi abbiamo negli spazi pubblici di testimoniare il nostro tempo, di costruire una epifania della nostra era contemporanea, di mettere in scena il tempo presente e i valori universali”. Non si può che concordare con lei e con la preziosa e magica opera di Anselm Kiefer.  La mostra è accompagnata da un catalogo riccamente illustrato, pubblicato da Marsilio, contenente testi dei curatori Gabriella Belli e Janne Sirén e altri illustri autori e una interessante conversazione tra Hans Ulrich Obrist e l’artista.

INFO

Titolo: Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce (Andrea Emo).

Quando: 26 marzo / 29 ottobre 2022.

Dove: Palazzo Ducale, Piazza S. Marco 1, Venezia.

Ingresso: incluso nel biglietto dei Musei di Piazza San Marco – 25€ intero, 13€ ridotto.

Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 18 (ultimo ingresso alle 17).

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