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Alla scoperta di Kalliste, l’amata Santorini

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Alla scoperta di Kalliste, l’amata Santorini

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Santorini è principalmente emozione, a cominciare dall’arrivo in barca, passando dalla sua conformazione morfologica. L’antica Kalliste, infatti, è ciò che resta di un vulcano esploso e inabissato 3500 anni fa e appare del tutto diversa, quanto particolare, rispetto alle altre isole circostanti. Si entra nella caldera e ci si accorge di essere giunti in un microcosmo a parte, unico, rispetto al resto del Paese. La roccia nera la fa da padrone e non tutti sanno che, qui, la terra potrebbe tremare ancora, dopo il disastroso evento del 1500 a.C che fu tanto violento da far sprofondare il centro dell’isola. Il boato che si avvertì, fu sentito molto lontano dall’epicentro.

Il nome, le curiosità

L’aspetto dopo la calamità naturale era cambiato, tanto che Erodoto disse che prese a essere chiamata “la rotonda”, poi divenne appunto Kalliste, la “bellissima”, mentre oggi il termine che la rappresenta deriva da Sant’Irene e le venne dato dai veneziani che nel Duecento la amministrarono e vi restarono fino al Cinquecento. Di sicuro, la catastrofe fu davvero eccezionale, tanto da oscurare il cielo per giorni e i cambiamenti non furono solo a livello paesaggistico ma anche politico. Si dice che fu in grado di distruggere del tutto persino Creta e mettere fine alla civiltà minoica. Da quel momento il dominio locale passò ai Micenei, i mitici eroi cantati da Omero.

Di Santorini scrissero grandi del passato e, secondo Platone, potrebbe addirittura corrispondere alla mitica Atlantide, il ricchissimo angolo di paradiso in terra che custodiva una civiltà raffinata. Lo stesso, che, appunto, fu inghiottito dal mare da un giorno all’altro. Del resto, negli anni Sessanta, furono riportati alla luce i resti di una città micenea sepolti sotto la cenere e la fantasia, in questo senso, si è fatta strada. L’area si trova nella linea di subduzione, una specie di spaccatura della crosta terrestre che sorge tra la zolla africana e la piastra euroasiatica. Oggi comunque resta una delle destinazioni della Grecia più amate e, durante la bella stagione, non conosce crisi ma solo tanto fiorente turismo.

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