di Federica Giuliani
Presentato ieri, durante un’affollata conferenza stampa, il [b]calendario Lavazza 2015[/b]. Da molti anni è oggetto del desiderio dei collezionisti, ma quest’anno assume un significato diverso.
Il progetto è stato realizzato in un viaggio di 42 giorni, durante il quale [b]Steve MacCurry[/b] si è immerso nella natura ed è entrato in contatto con la popolazione africana per imprimere, secondo il suo particolare punto di vista, attimi di vita e lavoro.
Il protagonisti del calendario, infatti, sono [b]i contadini[/b], i produttori di caffè e i bambini o, come la Lavazza ama definirli, gli earth defenders. Carlo Petrini ha voluto sottolineare, infatti, che chi non investe e non crede nella terra non ha capito nulla: è lei che ci salverà.
Oltre all’intervento accorato e coinvolgente di Carlo Petrini, padre di Slow Food, e a quello immaginifico del genio della fotografia McCurry, i veri protagonisti sono stati i soggetti immortalati nelle foto che, con poche e ispirate parole, hanno incantato la platea. Hanno infatti parlato di [b]orgoglio[/b] per la propria terra, di [b]felicità[/b] naturalmente collegata al cibo e di [b]condivisione[/b] necessaria per raggiungere un obiettivo equo per tutti.
Il calendario Lavazza [b]per la prima volta sarà in vendita[/b], al Salone del Gusto di Torino, per [url”sostenere il progetto 10.000 orti in Africa”]http://calendar2015.lavazza.com/donate/[/url] con l’obiettivo di sviluppare una rete di persone che, tramite la collaborazione, possano diventare le vere protagoniste del cambiamento del continente.
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