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Artemisia Gentileschi e il suo tempo: a Roma, la mostra su una donna di forza e di talento

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Artemisia Gentileschi e il suo tempo: a Roma, la mostra su una donna di forza e di talento

Artemisia Gentileschi Date: Oil on canvas 86x125 cm

di Francesca Spanò | @francynefertiti

L’arte è un viaggio nel cuore di un’anima e di un periodo storico. Ed è così che esistono personaggi di forza e di talento che hanno attraversato i tempi con capolavori artistici di prim’ordine. A volte donne. Come Artemisia Gentileschi, la cui parabola umana e professionale è stata straordinaria con una tecnica pittorica che riusciva a declinare a seconda dei committenti. Senza dimenticare la sua cultura, cosa rara nella prima metà del XVII secolo. Una vera paladina della determinazione ed indipendenza dell'”altra metà del cielo” in un contesto in cui erano gli uomini a farla da padrone. A Roma, per l’occasione c’è ancora tempo per vedere la mostra Artemisia Gentileschi ed il suo tempo e scoprirne attraverso le pennellate, luce sfumature e genio creativo.

Un’artista speciale: la storia

Giovanissima arrivò a Firenze da Roma, per entrare all’Accademia delle Arti e del Disegno e studiò molto. Un caso più unico che raro, tanto che imparò persino a suonare il liuto. Superò così violenze familiari e guai personali e trovò il compagno di una vita, Francesco Maria Maringhi.

Dettagli sull’installazione

L’evento dedicato a questo personaggio riguarda una location d’eccezione. Il Museo di Roma a Palazzo Braschi, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. A promuoverlo ci ha pensato Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Arthemisia Group e l’organizzazione è di Zètema Progetto Cultura. Riguarda l’intera carriera di Artemisia e sarà visitabile fino al prossimo 7 maggio.

Le opere

Circa 100 opere in tutto che arrivano da ogni parte del mondo e molte riguardano collezioni private, per una esposizione che nasce da una idea di Nicola Spinosa e che da lui stesso è curata per la sezione napoletana, da Francesca Baldassari per la sezione fiorentina, e da Judith Mann per la sezione romana. Tra i quadri più famosi ci sono Giuditta che taglia la testa a Oloferne del Museo di Capodimonte, Ester e Assuero del Metropolitan Museum di New York, l’Autoritratto come suonatrice di liuto del Wadsworth Atheneum di Hartford Connecticut. Si notano, inoltre, pure opere come Giuditta di Cristofano Allori della Galleria Palatina di Palazzo Pitti a Firenze o la Lucrezia di Simon Vouet del Národní galerie v Praze di Praga.In un preciso un itinerario cronologico, le successive opere di Artemisia sono messe in relazione con quelle dei pittori attivi in quegli anni d’oro a Roma: Guido Cagnacci, Simon Vouet, Giovanni Baglione.

I soggetti dipinti e gli incontri a tema

Tra le donne che ha scelto di ricordare nelle tele ci sono Giaele, Ester, Susanna Arianna, Cleopatra. La pittrice italiana di epoca barocca adorava riportare alla luce le loro storie e per una lettura più accurata del fenomeno e di queste protagoniste è stato proposto un giro di incontri connesso alla  mostra. Il titolo è “ARTEMISIA E LE ALTRE. Storie di donne, dipinte da Artemisia” – promossi da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e tenuti da un Curatore del Museo di Roma, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura. Gli appuntamenti sono gratuiti e aperti ai visitatori della mostra presenti nelle sale.

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