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Roma, animali esotici nell’Appia Antica: un centro speciale li ospita

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Roma, animali esotici nell’Appia Antica: un centro speciale li ospita

lemuri
di Francesca Spanò | @francynefertiti
C’è il pitone, i lemuri ed anche un’aquila. Animali esotici e spaesati che si sono trovati loro malgrado, lontani dal loro habitat più confortevole. A Roma, nel parco dell’Appia Antica sono ospiti speciali all’interno di una clinica veterinaria che cura specie meno comuni dalle nostre parti. Si tratta del Centro recupero della fauna selvatica e tutti provengono da aeroporti, rintracciati nel corso di traffici illeciti o da sequestri all’interno delle case un trafficante della Capitale. Di questo triste business passato dalla Città Eterna, faceva parte persino parte un caimano. Del resto, è cosa nota alle Forze dell’Ordine che la criminalità organizzata preveda questi tipi di vendite e non sempre di creature in vita. Ci sono parti del corpo di diversi di loro, considerate dei veri e propri tesori. Non ultimo il famoso corno di rinoceronte. In questo caso si arrivano a pagare fino a 90 mila euro al chilo al mercato nero.

Un commercio che vale oro

Si calcola che il trasporto di flora e fauna in maniera illegale, con relativo commercio, riesca a fruttare all’anno fino a trenta miliardi di dollari. E i trafficanti sono diversi. A cominciare da quelli africani affiliati allo Stato Islamico. Solo da noi si scoprono nell’arco dei dodici mesi fino a mille animali e solo 400 di questi circa, sono ancora in vita.

Reintrodurre gli animali è possibile?

La maggior parte delle volte è molto complicato, nonostante la collaborazione tra lo Stato italiano e l’estero. Però gli animali diventano quasi sempre oggetto di studi universitari e vengono curati nel migliore dei modi. L’idea è quella di creare un percorso di educazione ambientale e favorire la sensibilizzazione delle nuove generazioni, permettendo l’ingresso ai fini didattici.
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