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Giardini di Ninfa: oasi di natura e pace a due passi da Roma

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Giardini di Ninfa: oasi di natura e pace a due passi da Roma

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Un giardino perduto, un paradiso di verde dove sembra di scorgere una dimensione parallela, lontana anni luce dal mondo. Niente caos ma solo natura dai colori accesi a due passi da Roma, in un contesto armonioso che conquista sempre più visitatori. L’Oasi di Ninfa si trova in provincia di Latina e dalla primavera all’inizio autunno, apre i cancelli mostrando tutta la sua meraviglia.

Tra rovine e panorami mozzafiato

Intorno ci sono i resti di una città le cui origini si fanno risalire all’Impero Romano, quando l’insediamento divenne di notevole importanza a livello politico e religioso, oltre che un asse viario principale per spostarsi verso il Sud dello Stivale. Ninfa, insomma, era diventato un punto di snodo cruciale anche per via della presenza di una limitrofa palude che aveva reso inaccessibile il resto della zona.

Una lunga e complessa storia

Il suo passato è stato tempestoso, perché dopo essere stata acquisita da diverse famiglie di alto rango e tutte legate al Papa, si salvò solo grazie all’acquisizione da parte dei Caetani. Prima però fu distrutta, saccheggiata e abbandonata. Non ritornò più ciò che era prima di una disastrosa epidemia di malaria, che l’ha del tutto devastata.

La nascita del giardino

La sua creazione si deve alla famiglia Caetani: negli anni Venti a Gelasio e dopo all’ultima erede Lelia. Quest’ultima amava il giardinaggio e si dilettava con colori e accostamenti, come a creare un’opera d’arte vivente. Per garantirne la cura, creò la Fondazione Roffredo Caetani e questo ha permesso che arrivasse fino ai giorni d’oggi.

Il castello Caetani

Dal 2019 sono aperte ai visitatori le prigioni del castello Caetani di Sermoneta, dove sono stati scoperti circa 150 graffiti realizzati dai detenuti; le scritte, realizzate tra il 1606 e il 1634, si trovano nella Sala dei Gendarmi, vicina alle cosiddette Carceri delle Donne. Una tra le tante recita: “Lattuca bona e cicoria fratesca ma un poco di carne di vitella forebe meglio, ma la libertà meglio di ogni cosa“.

È inotre possibile visitare le cucine dei soldati, le Prigioni della Base del Maschio, dove sono stati trovati graffiti settecenteschi probabilmente realizzati dai soldati delle truppe napoleoniche durante l’occupazione del castello, le prigioni del Belvedere. Curiosità

Il giardino nasconde i resti di una chiesa del 900 completa di affreschi, Santa Maria Maggiore, un fiume e fiori e vegetali di ogni parte del globo. Le visite invece iniziano ogni 10 minuti, se le condizioni meteo le permettono, solo con visita guidata di gruppi. Tutte le informazioni si possono trovare sul sito ufficiale dei Giardini di Ninfa.

Photo Credit: Pagina fb ufficiale

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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