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Sri Lanka: pellegrinaggio al Picco di Adamo, la montagna sacra

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Sri Lanka: pellegrinaggio al Picco di Adamo, la montagna sacra

[b]di Federica Giuliani[/b]

Lo Sri Lanka è l’isola dai mille colori. Una lacrima nel mare, dove trovare foreste lussureggianti, riserve naturali, fiumi, cascate impetuose e spiagge da sogno. C’è un luogo, però, dove in molti si recano per un pellegrinaggio suggestivo e commovente: il Picco di Adamo, montagna sacra a tutte le religioni.

I numerosi monasteri e templi testimoniano i millenni di storia e la varietà di fedi religiose, che si confondono con l’impronta lasciata dai colonizzatori olandesi, inglesi e portoghesi. Pur essendo un’isola di piccole dimensioni, lo Sri Lanka si è guadagnata nel tempo numerosi nomi: Serendib, Ceylon, Lacrima dell’India, Isola Risplendente, Isola del Dharma e Perla d’Oriente. Questo è un segno di quanto sia ricca in fatto di cultura, tradizioni e spiritualità.

[b]Sri Pada – Il Picco di Adamo[/b]

Il Picco di Adamo, con i suoi 2240 metri, è la montagna più alta dell’isola e da qui nascono i quattro fiumi più importanti del Paese: Mahaweli, Kalu, Kelani e Walawe.
Da oltre un millennio è meta di [b]pellegrinaggio[/b] per fedeli musulmani, indù, buddisti e cristiani oltre a offrire un paesaggio tale da ricompensare la faticosa salita. In cima al monte si trova un [b]monastero[/b] al cui interno è custodita un’impronta considerata sacra che misura 1,8 metri. La cosa curiosa è che la medesima orma è considerata essere quella di Buddha, che pare essersi fermato qui durante una visita in Sri Lanka, di Shiva Adipadham o di Adamo, giunto dopo la sua cacciata dal Paradiso a seconda di quale religione sia il pellegrino. Altri ancora pensano che si sia trattato di San Tommaso.

Il Picco di Adamo – in sanscrito Sri Pada – è circondato da una fitta foresta, che in gran parte è inclusa nel Peak Wilderness Sanctuary. Una poesia persiana del XIV secolo racconta che Allah creò tutte le spezie e i fiori dello Sri Lanka per rendere il passaggio di Adamo dal Paradiso alla Terra più dolce e meno doloroso. Un tempo era comune incontrare gli elefanti durante la salita al monte. Da quando però sono state create le numerose piantagioni di caffè, queste creature sono praticamente sparite, anche se qualche pellegrino giura che ancora oggi, durante l’ascesa notturna, può capitare di intravedere un [b]elefante bianco[/b]. L’animale che attualmente è associato alla montagna sacra è la[b] farfalla[/b], di cui esistono numerose specie. Una leggenda dice che se ne trovano così tante in questo luogo perché stanno andando anche loro a rendere omaggio all’orma di Buddha.

[b]La salita al Picco di Adamo[/b]

Il pellegrinaggio, per motivi puramente meteorologici, si effettua nei mesi di [b]gennaio e febbraio[/b] in notturna: si parte, infatti, a notte fonda percorrendo gli oltre 5000 scalini che conducono alla cima. In realtà si può scegliere tra tre strade, tutte piuttosto faticose, e la più facile prevede circa 6 chilometri da percorrere in sei ore, partendo dal villaggio di Maskeliya. Un’altro percorso inizia dalla piantagione di tè di Carney, mentre il terzo, che parte da Kuruwita, è il più suggestivo.
Lungo l’itinerario ci sono numerosi rifugi dove potersi riposare e rifocillare.

Raggiungere [b]la base del Picco di Adamo[/b], invece, non è difficile: ci sono autobus da Kandy, Nuwara Eliya e Colombo molto frequenti durante la stagione dei pellegrinaggi. Per arrivare qui da Colombo è necessario compiere un viaggio di 220 km.

L’alba vista dalla cima del [b]Sri Pada[/b] ha un che di magico. Attendendo il sole sul lato orientale della vetta si noterà che pare saltare improvvisamente al di là dell’orizzonte. In quel momento, i pellegrini più fedeli, urleranno “Sadhu!”, un’esclamazione beneaugurante, prima di raggiungere il lato occidentale per osservare l’ombra perfettamente triangolare che si staglia sul paesaggio sottostante.

[url”Ente Turismo Sri Lanka”]http://www.srilanka.travel/[/url]

© TravelGlobe [i]RIPRODUZIONE RISERVATA[/i]

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