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La Scarzuola: atmosfera mistica nel cuore dell’Umbria

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La Scarzuola: atmosfera mistica nel cuore dell’Umbria

di Federica Giuliani

La [b]Scarzuola[/b], località rurale dell’Umbria, fu progettata da Tomaso Buzzi, uno tra i maggiori architetti italiani del Novecento. Avvolta dal verde, che la protegge da occhi indiscreti, conduce in un viaggio interiore e conoscitivo, tanto da uscirne non solo suggestionati ma mutati.

[b]STORIA DELLA SCARZUOLA[/b]

Nelle cronache medievali si racconta che nel 1218 San Francesco qui costruì una capanna nel punto in cui aveva piantato una rosa e un alloro, da cui era poi miracolosamente sgorgata una fontana. La capanna venne realizzata utilizzando una pianta palustre di nome Scarza, da cui deriverebbe il nome.
L’architetto milanese Tomaso Buzzi, nella seconda metà del Novecento, acquisì la proprietà dell’intero complesso, creandovi accanto una “città ideale” che lo rappresentasse.
Una città ideale, per definizione, esprime il [i]concetto di un insediamento urbano – progettato o solo immaginato, in rari casi messo in pratica – il cui disegno urbanistico riflette, secondo uno schema prevalentemente geometrico, criteri e principi astratti di razionalità, o caratteri che spesso si accompagnano a una tensione ideale e filosofica o a una forte carica utopica[/i].

[b]STRUTTURA DEL COMPLESSO[/b]

Tre porte conducono all’interno nel giardino segreto che ospita la Fontana del Tempo, alle spalle del convento.
La cittadella di tufo, con le sue sette quinte teatrali e le svariate stravaganze architettoniche, offre un percorso complesso per la ricchezza della simbologia e dei riferimenti storici. I templi pagani, il Teatrum Mundi con l’occhio di Buddha, le carceri e il labirinto delle musiche sono collegati da scale, scene, fregi, statue e porte, che conducono nell’acropoli.
Costeggiando i ripidi gradoni dell’organo arboreo si entra poi nel tempio di Apollo, nel cui centro si nota un cipresso colpito da un fulmine. Un portale con ruderi di colonne immette, poi, alla torre di Babele con l’elicoidale scala musicale delle sette ottave predisposta in modo tale da far emettere una nota ad ogni gradino.

Un luogo mistico quello della Scarzuola, dove sacro e profano si incontrano in un [b]labirinto dell’anima[/b], che può osservare e interpretare a modo suo ogni bizzarria architettonica, passeggiando nella storia del Novecento.

[b]INFO UTILI[/b]

[b]Come arrivare[/b]: Arrivando dall’A1 Firenze/Roma, uscire a Fabbro e seguire per Montegabbione. Proseguire fino a Monte Giove dopo circa 1 km, seguire le indicazioni per La Scarzuola ( su strada bianca circa 2 km).

[b]Visita[/b]: La Scarzuola è aperta tutto l’anno ed è visitabile tutti i giorni. Le visite guidate si effettuano su prenotazione per gruppi di minimo 8 persone.

[b]Biglietto[/b]: € 10; gratuito per i bambini fino ai 12 anni

[b]Prenotazioni[/b]: t +39 0763 837463 | email: info@lascarzuola.com

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