Cerca
Close this search box.
Gerusalemme: città delle due paci

DatA

Gerusalemme: città delle due paci

[b]di Federico Klausner[/b]

Cinquemila anni di storia e non sentirli. Così Gerusalemme riesce a coniugare tradizione e modernità, sacro e profano rinnovandosi quotidianamente.

[b]GERUSALEMME LA CITTÀ DELLE DUE PACI[/b]

[b]Jordi Savall[/b] è un famoso direttore di orchestra spagnolo, fondatore dell’etichetta Alia Vox che offre al pubblico un repertorio musicale originale, ma ancorato alle tradizioni del passato. In uno dei suoi lavori più acclamati [b]Gerusalemme: la città delle due Paci, la Pace terrena e la Pace celeste[/b], si è servito di musicisti ebrei, palestinesi , iracheni, turchi, marocchini e siriani e di musiche anche molto antiche tramandate oralmente, per presentare i popoli che lungo la sua storia l’hanno abitata coi loro sogni e le loro tragedie, con le loro speranze e le loro sventure. Vi sono ricordate la Città ebrea, la Città Cristiana, la Città araba e ottomana, la Città di pellegrinaggio e la Terra di asilo e di esilio. I due capitoli terminali interpretano il nome della città di Gerusalemme traducendo la sua espressione in ebraico come “la città delle due Paci”: la [b]Pace celeste[/b], promessa dai profeti che vi vissero o vi passarono, è evocata attraverso antichi canti che corrispondono alle tre grandi religioni monoteiste e la [b]Pace terrestre[/b] che è sempre stata anelata dai politici di tutte le epoche nei più di cinquemila anni della sua storia. La conclusione è affidata alle trombe di Gerico a simboleggiare la necessita di distruggere i muri ancora esistenti.

[b]GERUSALEMME CITTÀ SACRA[/b]

Questa premessa aiuta a capire l’anima di [url”Gerusalemme”]http://travelglobe.it/Detail_News_Display?ID=79457&typeb=0[/url], città antichissima, che da migliaia di anni attira pellegrini, passata da capitale del re David, sacra per le tre religioni monoteiste, a capitale di Israele attraverso periodi di dominazione persiana, bizantina, araba, [url”cristiana”]http://travelglobe.it/Detail_News_Display?ID=73733&typeb=0[/url], ayyubide, mamelucca, ottomana e inglese. Ciascuna di esse ha lasciato tracce, creando un mosaico unico al mondo: archi romani, fossi bizantini, mura crociate e bastioni ottomani. Dal punto di vista religioso il [b]Muro del Pianto[/b], sacro agli ebrei, sopravvive accanto alla [b]Via Dolorosa [/b]e alla[b] Chiesa del Santo Sepolcro[/b] cristiane e alle cupole delle moschee islamiche. La [b]Spianata del Tempio[/b] è il luogo più conteso, con il nome di Monte del Tempio sacro agli ebrei in quanto luogo del tempio di Yahveh, di cui una parte è sopravvissuta alla distruzione operata dai romani nel 70 d.C. I musulmani lo venerano perché Maometto, secondo la tradizione venne assunto in cielo dalla roccia in cima al monte mentre i cristiani vi riconoscono il luogo delle visite e delle predicazioni di Gesù.

[b]GERUSALEMME OGGI[/b]

Anche per chi non è religioso Gerusalemme possiede un fascino unico. A partire dalla [b]Città Vecchia[/b] con il suo labirinto di vicoli e di lingue, le sue imponenti [b]porte[/b], a ciascuna delle quali è legata una storia speciale, e i suoi quattro quartieri, cristiano, ebraico, musulmano zeppi di resti archeologici. A fare da contraltare il [b]centro moderno[/b] con i suoi caffè, i le gallerie e i musei. [b]Gerusalemme Est [/b]ha una connotazione più mediorientale: profumi di suq tra botteghe e bancarelle multicolori e gallerie d’arte anche se il Distretto della Cultura, così chiamato dagli abitanti, non si trova qui ma abbraccia la zona che va dalla [b]Piscina del Sultano[/b], alla [b]Vecchia Stazione Ferroviaria [/b]al [b]Museo di Arte Islamica[/b].
Gerusalemme è poi un palcoscenico attivissimo per teatro, danza e musica, con sede di una orchestra sinfonica. Per completare le serate i ristoranti della città offrono una cucina [i]fusion[/i] che riflette le tradizioni multiculturali dei suoi abitanti declinate in una gamma di ristoranti che spaziano da quelli popolari a quelli raffinati dove regnano i grandi chef, da quelli dei mercati ai chioschi sulla strada. Poi c’è la notte in cui la città santa diventa molto meno santa, con discoteche e bar che sparano musica dal vivo fino al mattino quando, davanti a un tavolo imbandito con la ricchissima colazione israeliana, ricomincia la giornata.

TRAVELGLOBE.IT © [i]RIPRODUZIONE RISERVATA[/i]

POTREBBE INTERESSARTI

Articoli
Correlati