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Burkina Faso, il villaggio dove le donne decorano le loro case con simboli secolari

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Burkina Faso, il villaggio dove le donne decorano le loro case con simboli secolari

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di Francesca Spanò | @francynefertiti

A Tiebelè, in Burkina Faso, esiste un villaggio molto particolare dove gli uomini tirano su muri impastando fango e paglia e le donne, invece, li decorano con simboli secolari. Nulla è lasciato al caso, però, nemmeno le tecniche di pittura che seguono gruppi di ragazze, con le più anziane a far da guardiane e le più giovani a cercare di imparare. Si tratta di forme geometriche che riproducono elementi della natura, animali, simboli legati alla famiglia e allo status sociale.

L’Africa artistica

In questo luogo dove l’abitazione circolare indica la presenza all’interno di un single, quella quadrata di una famiglia e quella a forma di otto, della nonna guardiana dei tesori del nucleo di persone consanguinee, il prospetto diventa un capolavoro artistico da realizzare in poco tempo. Per fare in modo che non scolorisca con le prime piogge e che venga realizzato al meglio, oltre alla meticolosa attenzione, le pittrici per nulla improvvisate, devono completare il lavoro in una giornata e quindi sono sempre molte a colorare insieme tra un sorriso, un racconto e una canzone intonata in coro. In questo borgo abita il popolo Kassena che fa parte di antichi gruppi etnici locali. La decorazione ha dei profondi legami con la tradizione Gourounsi.

Altro dato curioso è la realizzazione come piccole fortezze di difesa. Entrare all’interno non è facile, bisogna piegarsi e passare attraverso un piccolo tunnel. Il progetto serve a fermare invasori o animali, che in questo modo vengono subito intercettati. Lo stesso vale per un attacco con arco e frecce. Il sistema impedirebbe all’arma di entrare e ferire chi vi abita.

Prima di iniziare a disegnare, le donne utilizzano un impasto di fango e gesso e poi si dedicano insieme alla nascita di grandi murales che raccontano pure della vita quotidiana e della religione. In ogni caso, non si può procedere alla lavorazione sempre, per via delle condizioni climatiche. Si sceglie il momento successivo alla stagione delle piogge e si preferisce il colore nero, che si ottiene annerendo le pietre sul fuoco. Alla fine, si completa tutto utilizzando una speciale tinta naturale che renderà quasi impermeabile la parete. Chi vuole vederle all’opera, deve venire tra maggio e ottobre e magari imparare questa speciale tecnica assolutamente unica.

Photo Credit: Anthony Pappone

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

 

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