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Via dell’Assenzio: tra Francia e Svizzera un itinerario da gustare

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Via dell’Assenzio: tra Francia e Svizzera un itinerario da gustare

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di Federica Giuliani | @traveltotaste

Un itinerario che si snoda tra Francia e Svizzera e attraversa villaggi di campagna, fattorie e distillerie. È la Via dell’Assenzio, il liquore che ha stregato i poeti maledetti della Belle Epoque ed è tornato di gran moda. Un percorso che racconta una cultura sommersa tramandata di padre in figlio in distillerie clandestine e dello spirito ribelle di queste valli.

La Via dell’Assenzio: dalla Val de Travers a Pontarlier

Il percorso, che va dallo svizzero Cantone Giura fino in Francia, nella regione di Pontarlier, conduce a visitare una ventina di distillerie, musei e seccatoi ma permette anche di partecipare a eventi e di assaggiare ricette che lo utilizzano.

L’itinerario è di circa 50 chilometri e, con i suoi 1323 metri, il Grand Taureau sulla montagna del Laurmont rappresenta il punto più alto: da qui la vista sulle Alpi è mozzafiato. Oltre alle distillerie, si incontra al cimitero di Couvet il monumento funebre a L.A. Pernod, fondatore della prima distilleria nel 1797, ma le cose più belle e divertenti da vedere sono le numerose fontane, ognuna con un nome e una storia differente. C’è la fontana delle fate, che custodisce una bottiglia di assenzio, la Fontaine à Louis, a Moitiers, dove c’è una bottiglia di acqua fredda per diluire l’assenzio e la Fontaine Froide du Creux du Van ou de la Ferme Robert, anche questa ottima per allungare la Fata Verde.

Assenzio: il piacere del proibito

Amato, tra i molti, da Proust, Baudelaire, Van Gogh e Oscar Wilde, fu il simbolo della vita bohémienne parigina. L’assenzio, inventato alla fine del Settecento nella svizzera Val de Travers, era un distillato di artemisia e altre erbe benefiche, dal tasso alcolico piuttosto alto. Raggiunse presto la popolarità ma i dazi doganali imposero alle distillerie svizzere il trasferimento nella vicina Francia, intorno a Pontarlier che divenne la capitale del liquore.

L’abbondante utilizzo che se ne faceva (pare che nel 1910 i francesi bevessero 36 milioni di litri di assenzio all’anno) preoccupò le autorità per gli effetti collaterali e ai primi del Novecento fu dichiarato fuorilegge e assimilato a una droga allucinogena e si è dovuto aspettare fino al 2011 prima di poterlo gustare di nuovo liberamente.

Un bicchiere di assenzio è poetico come qualsiasi cosa al mondo. Che differenza c’è tra un bicchiere di assenzio e un tramonto?” diceva Oscar Wilde.

Come si degusta l’assenzio

L’assenzio non si beve come gli altri liquori: richiede un preciso rituale.

La preparazione tradizionale secondo il metodo classico francese prevede di versare 25 ml di assenzio in un bicchiere a forma conica, su cui viene poi appoggiato un apposito cucchiaino forato con una zolletta di zucchero; a questo punto, riempire il bicchiere versando da 4 a 5 parti di acqua fredda sullo zucchero lasciando che si sciolga lentamente.

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