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Tè di Sicilia, una storia che profuma di antico

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Tè di Sicilia, una storia che profuma di antico

la casa del te

di Francesca Spanò | @francynefertiti

La Sicilia raccontata attraverso il gusto. Troppo facile pensare alla tipica rosticceria, ai dolci, alla caponata e ai primi piatti come la pasta con le sarde. La Trinacria sa stupire, come sempre, e diventa un angolo di “Oriente”. Sì, perché conquista i turisti con miscele di tè di insospettabile bontà. In quel di Raddusa, a 41 chilometri da Enna, si può gustare il decotto ai “Fiori di Sicilia” con ben 23 ingredienti diversi. E non solo. Un modo alternativo per raccontare i profumi locali, grazie ad un noto produttore della zona: Salvatore Pellegrino.

Due ettari a coltura biologica e una selezione attenta di prodotti, per ottenere il meglio ma mantenere vive le tradizioni. Anche a tavola. Dal 950 d.C questo tratto di isola vanta una peculiarità nota non ancora a tutti e grazie alla Casa del tè di quest’istrionico uomo, un pezzo di storia continua a vivere. Il pasticcere ed erborista è, dunque, anche un cerimoniere di questa deliziosa bevanda e per imparare l’arte al meglio, dopo aver vissuto a Londra e Parigi, si è trasferito in Cina, tra piantagioni, leggende e riti secolari.

Nell’ex dolceria di famiglia, ha creato l’esposizione permanente dove ci si toglie le scarpe prima di entrare e si può osservare la sua immensa collezione di tè che arrivano da ogni dove. Coltiva oltre 2000 piante officinali, riuscendo ad ottenere quindi miscele e sapori sempre diversi. In particolare, sono otto quelli attualmente offerti agli ospiti. Se nello Stivale di maestri del tè ne esistono 4, di installazioni permanenti così non se ne trovano in nessuna regione.

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