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Il caffè di Cinecittà a Roma: tra cinema, cucina e sogno

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Il caffè di Cinecittà a Roma: tra cinema, cucina e sogno

di Francesca Spanò

Ci sono luoghi dove la realtà e l’immaginazione finiscono per coincidere. Sembra assurdo ma è così e, ben presto, si finisce per essere letteralmente proiettati in un’altra dimensione. Ecco perché, anche chi non ha alcuna velleità artistica, si trova a sognare di essere un grande attore o una star del passato, non appena sceglie il suo tavolo al [b]caffè di Cinecittà a Roma[/b].

All’interno degli Studios dove i più talentuosi artisti hanno lavorato duramente, tra scenografie futuristiche e simboli del passato ormai al limite del sacro, si può sorseggiare un caffè in un versatile [b]ristorante/lounge[/b] assolutamente a tema. Sì, perché ogni dettaglio, dallo stile architettonico fino agli oggetti presenti, riprendono con dovizia di particolari un teatro di posa degli Anni Trenta. Il complesso è particolare quanto minuziosamente ricreato e oltre al bistrot con concept store, non manca una sala cinema (a questo punto quasi d’obbligo), una piazzetta tipica con elementi scenografici che ricorda Trastevere e la terrazza esterna con giardino d’inverno.

Trovare il locale è semplice anche se è letteralmente immerso nel verde. Sorge, infatti, di fronte alla [i]Venusia de il Casanova[/i] e proprio nell’area dove da un bel po’ di anni ormai, si gira la serie [i]Un medico in famiglia[/i]. Per chi vuole organizzare un meeting o ha necessità di uno spazio grande e particolare, ogni area può essere affittata su richiesta.
Una visita al [b]caffè di Cinecittà[/b] è sempre consigliata, dopo aver attraversato i decenni e la storia del cinema italiano e internazionale tra viali alberati e un piccolo labirinto di set.

[b]L’IDEA, IL PROGETTO, LA FILOSOFIA[/b]

Il [b]caffè di Cinecittà di via Tuscolana 1055[/b], è nato con il preciso obiettivo di permettere ai clienti di sentirsi direttamente sul set, di immaginare quasi di trovarsi in una pausa dalla scena e di respirare l’aria di un attore navigato o di una maestranza. Non solo una visita nel mondo del cinema, insomma, ma una location che permette di sentirsi parte di un mondo dorato quanto difficile, ma da sempre sognato da tutti. In tutto questo, la scelta dello stile anni Trenta, regala al contesto un tocco di glamour e sobria eleganza. L’allestimento è stato curato dall’architetto [b]Emanuela Zitkowsky[/b], utilizzando mattoncini neri alle pareti, passerelle, travi in legno e ferro, le capriate del Teatro5 e materiali che in buona parte arrivano direttamente da vecchi set dismessi. L’artista ha in passato firmato allestimenti scenografici di grande lustro, da SuperQuark a Sanremo 2014, fino al Grande Fratello.

Nel cortile della struttura la storia ha un suo peso: se un tempo nella piazzetta furono ricoverati di sfollati dopo i bombardamenti di San Lorenzo del 1943, ora il contesto è un mix di elementi del Teatro Marcello, del Portico d’Ottavia, dei palazzi e delle fontane del ‘600. Sullo sfondo, l’immagine di una lunga strada. Mentre si possono degustare ottime pietanze, non ci si può non soffermare tra le tovagliette che contengono le mitiche frasi dei film più famosi del passato. La rosa delle proposte culinarie è stata creata dal food designer Francesco Subioli e non mancano elementi che richiamano alla romanità. Tra i piatti più richiesti, i filetto di baccalà e le verdure fritte.

Oggi la crisi ha portato molti dipendenti della struttura a perdere il lavoro o ad essere in mobilitazione permanente, ma sembra che le grandi major stiano tornando a girare a Cinecittà e la ripresa appare a portata di mano.

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

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