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Idee per una fuga in Langhe-Roero, con pausa gourmet a Guarene

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Idee per una fuga in Langhe-Roero, con pausa gourmet a Guarene

langhe-roero

di Federica Giuliani | @traveltotaste

Mentre la radio suona uno dei tormentoni estivi, la macchina scivola lungo le strade di Langhe-Roero, deserte in un giorno infrasettimanale. Questa zona del Piemonte, famosa anche oltre i confini nazionali per i vini pregiati, è sempre piacevole da scoprire: le linee sinuose delle colline, le mille sfumature della vegetazione, i borghi arroccati e i sapori che sanno di tradizione. Una volta in zona, i chilometri da percorrere alla ricerca di esperienze, cultura e produttori non sono molti e vale la pena lasciarsi trasportare da istinto e curiosità.

I castelli di Langhe-Roero

Gli splendidi guardiani dei vigneti, custodi di storia e antica bellezza sono una tappa immancabile durante una visita tra queste colline. Quello di Barolo raccoglie l’eredità fiera del territorio e dei suoi abitanti ospitando il WIMU, il museo del vino che vanta caratteristiche innovative, lontane dai classici musei. È stato pensato, infatti, in modo da coinvolgere il visitatore e condurlo in un viaggio attraverso la produzione, la cultura e la tradizione del vino. Il castello di Govone è barocco, circondato da un parco in stile inglese ed è tra le residenze sabaude inserite dall’UNESCO nel patrimonio artistico dell’Umanità. Il castello di Grinzane Cavour, famoso anche per l’omonimo premio letterario, è oggi sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour, di un ristorante e di un Museo etnografico sulla civiltà contadina. Si tratta della prima enoteca regionale fondata in Piemonte, e seconda d’Italia; raccoglie vini Doc e Docg provenienti da tutta la regione, anche se propone una selezione più ampia dei prodotti ottenuti dalla viticoltura di Langhe-Roero, con Barolo e Barbaresco in testa a tutti. Nello splendido Salone delle Maschere, inoltre, svolge il suo lavoro l’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini di Alba.

Rocche del Roero

Un ambiente integro, contraddistinti oltre che da vigneti e boschi, da rocche. Facile vedere, infatti, aspre pareti e alte rocce spuntare dalla vegetazione. Le Rocche del Roero sono un fenomeno geologico di erosione, che ha dato vita a canyon profondi oltre cento metri; punti panoramici, che al tramonto si tingono di un incofondibile rosso acceso. Le Rocche sono attraversate da un reticolo di sentieri naturalistici e a questo prezioso ecosistema è dedicato un ecomuseo.

Per esplorare la zona in sicurezza, si può scegliere di farlo accompagnati da un accompagnatore o con il solo ausilio di un’audioguida.

Sosta gourmet a Guarene: ristorante la Madernassa

tre pomodori

La Madernassa non è solo un ristorante, ma un resort che offre ospitalità e una bella piscina circondata dalle splendide colline di Langhe-Roero, accessibile anche agli esterni. È soprattutto per il ristorante, però, che bisogna programmare una sosta in località Lora a Guarene. Conquistata la prima stella Michelin quest’anno, propone una cucina dalle mille contaminazioni, che forse è poco apprezzata dai puristi della gastronomia piemontese. Tuttavia, chi è abituato a viaggiare o è mosso da curiosità verso le nuove idee, deve sedersi a tavola e lasciarsi trasportare in mondi più o meno lontani. Michelangelo Mammoliti, giovane chef della struttura, crea i suoi piatti a partire da un seme: quello della conoscenza, della sperimentazione, della cultura e della volontà di imparare sempre cose nuove. Nonostante la giovane età, Michelangelo ha già importanti esperienze alle spalle: Alain Ducasse e Yannick Alléno in testa, per poi approdare a una cucina ispirata interamente alla natura.

pesca e fiori

Fiori, erbe e germogli sono parte integrante e imprescindibile dei suoi piatti, per un risultato sensorialmente entusiasmante. Gli spaghetti di zucchine cacio e pepe, i tre pomodori rivestiti da foglia d’oro e accompagnati da un cremoso di bufala e gli spaghetti bbq sono solo un piccolo esempio del viaggio gastronomico che si intraprende alla tavola de La Madernassa, difficile da esprimere a parole. Quello che colpisce dei piatti di Michelangelo è il costante contatto con la Madre Terra: le erbe, come ho già detto, ma anche plancton, acqua di mare e fermentazioni antiche.

spaghetti zucchine cacio e pepe

Da bere, una vasta scelta di vini da tutto il territorio italiano, ma anche francese: una particolare attenzione è riservata ai vini naturali. Consiglio di affidarvi al personale di sala per la scelta: la ricerca è incessante anche in questo campo.

Una stella Michelin, ma con prezzi abbordabili: i menu degustazione partono da 60 euro e poi c’è la carta, da cui scegliere sarà un’ardua impresa.

© TravelGlobe RIPRODUZIONE RISERVATA

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