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Cipro, l’isola dolce. Suo il vino passito più antico del mondo

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Cipro, l’isola dolce. Suo il vino passito più antico del mondo

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di Federica Giuliani | @traveltotaste

Un’isola votata all’allevamento della vite non può che essere un luogo felice: alla bellezza del mare e al clima mite, si aggiunge la bontà del nettare degli dei. Cipro è una di quelle isole, dove la tradizione vinicola affonda le radici in tempi molto lontani: pare che la prima vendemmia sia avvenuta già 5000 anni fa.

Cipro, isola felix

Lungo i pendii meridionali di Troodos crescono le viti, coccolate dal sole caldo e intenso. I vitigni autoctoni convivono a fianco di quelli continentali, introdotti di recente, resistendo tutti insieme alla temuta fillossera, che fino ad ora non è riuscita a danneggiare queste viti vigorose. Tanti i vini premiati ogni anno nei concorsi internazionali, ma ce n’è uno in particolare che merita di essere menzionato perché il Guinness dei Primati lo considera il passito più antico al mondo: la Commandaria.

Riccardo Cuor di Leone lo definì “Il vino dei re, il re dei vini” e pare rimasto fedele alla sua fama attraverso i secoli. Il merito della qualità della Commandaria va attribuito ai suoi produttori, che si sono imposti un rigido disciplinare permettendo ai consumatori di ritrovare in ogni sorso gli aromi tipici di una terra baciata dal sole. Cosa dice il disciplinare?

  • Può essere prodotto solo con gli svaghi autoctoni Xynisteri (bianco) e Mavro (rosso), all’interno di un’area geografica che comprende 14 villaggi.
  • I grappoli devono essere lasciati ad appassire sui tralci, fino all’ottenimento della giusta quantità di zucchero negli acini. Una volta raggiunta, i grappoli vengon raccolti e lasciati al sole per circa 10 giorni per raggiungere un livello zuccherino ancora più concentrato.
  • Dopo la fermentazione, la Commandaria deve invecchiare per almeno quattro anni in botti di rovere.

Itinerario della Commandaria

Per valorizzare questo dolce passito, c’è un itinerario che conduce alla scoperta del suo terroir: si snoda attraverso i villaggi della regione di Lemesos (Limassol), Kolossi, Erimi, Monagri, Agios Georgios, Silikou, Doros, Laneia, Trimilkini, Agios Mamas, Kapileio, Zoopigi, Kalo Chorio, Agios Pavlos, Agios Konstantinos, Louvaras, Gerasa e Apsiou. Non si tratta di un percorso recente; risale infatti al XII secolo quando i cavalieri di San Giovanni, presenti sull’isola, avviarono un’attività di perfezionamento della vinificazione proprio nell’area di produzione.

Su questa antica via, bisogna fermarsi nelle cantine per degustare la Commandaria e da non perdere è anche una sosta a Laneia, grazioso villaggio amato da artisti e scrittori, che custodisce un antico torchio restaurato.

Degustazione e abbinamenti

Per gustarlo nella maniera ottimale, valorizzando le spiccate note aromatiche, è necessario serve la Commandaria a una temperatura tra i 6 e i 9°C. Esiste addirittura il calice perfetto, individuato dall’associazione di produttori di vino ciprioti: appartiene alla serie Ridel Vinus Extreme, Codice 444/55, prodotta dalla rinomata e apprezzatissima cristalleria austriaca Riedel, leader mondiale nel design di calici da vino.

Come abbinare un vino così particolare? Si dice che sia perfetto a fine pasto con i dolci a base di uva passa, miele ma anche cioccolato. io, però, vi consiglio di assaggiarlo con un buon formaggio dal carattere forte come uno Stilton o un gorgonzola di capra.

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