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Caffè turco: storia di una tradizione che riscalda il cuore

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Caffè turco: storia di una tradizione che riscalda il cuore

caffè turco

di Federica Giuliani | @traveltotaste

Un poeta turco dice “Non è il caffè, né il caffè è il desiderio dell’anima. Un amico è ciò che l’anima anela, il caffè è solo la scusa”.
Il caffè turco non è una bevanda da sorbire velocemente al bancone di un bar in tutta fretta, ma è un rito, uno dei tanti in Turchia. La sua peculiarità sta prima nella preparazione e poi nel fatto che i suoi fondi possono rivelare il futuro. Non è comune trovare qualcuno che sappia e desideri leggere per voi i fondi di caffè, ma se capita l’opportunità non bisogna lasciarsela sfuggire.

Come si prepara il caffè turco

Un caffè turco perfetto deve essere preparato seguendo alcune regole. Il pentolino in cui viene preparato si chiama cezve ed è un bricco, normalmente di rame stagnato, con un lungo e sottile manico di legno da cui si ricavano due tazze di caffè.
La dose giusta per la preparazione è due cucchiaini di polvere di caffè per due tazze d’acqua. Quando il tutto comincia a bollire e apparirà un sottile strato di schiuma sulla superficie del liquido, distribuirla con un cucchiaino nelle tazze. Far bollire il caffè nel cezve fino a che non si forma nuovamente la schiuma per poi versarlo nelle tazzine. È la doppia bollitura che gli conferisce il suo sapore unico. Per tradizione ogni tazza di caffè deve essere servita con un bicchiere d’acqua, mentre lo zucchero, se lo si desidera, va aggiunto prima della fase di cottura.

La divinazione

L’usanza di leggere i fondi di caffè è tanto antica quanto il caffè turco stesso ma, per riuscirci, bisogna berlo nella corretta maniera. Innanzitutto, il caffè deve essere sorbito sempre dallo stesso lato della tazza. Quando si finisce di bere bisogna mettere il piattino sulla parte superiore della tazza ed esprimere un desiderio. Coprendo poi la tazza con il piattino e tenendola all’altezza del torace, va ruotata in senso antiorario un paio di volte. A questo punto, capovolgere i fondi sul piattino e lasciar riposare fino a completo raffreddamento. Trascorso il tempo necessario, si può iniziare a leggere. Ricordate però che non si possono leggere i propri fondi, lo deve fare sempre qualcun altro per voi. Ai fini della divinazione, la tazzina viene idealmente divisa in due metà orizzontali. La metà inferiore si riferisce al passato, mentre quella superiore al futuro. Le forme che si creano sul lato destro sono normalmente da interpretarsi in maniera positiva, mentre quelle sulla sinistra vengono interpretate come segni di eventi negativi. Il futuro, però, non può essere previsto oltre i quaranta giorni e se chi interpreta i fondi fa fatica a separare il piattino dalla tazza, significa che questa tazza non deve essere letta, perché la persona che vi ha bevuto è talmente fortunata da non averne necessità. Durante la lettura, il piattino viene tenuto dritto e si attende che i fondi di caffè scorrano. A fine interpretazione, il piattino viene capovolto una volta e se una goccia di caffè riesce a raggiungere il centro del fondo della tazzina, il desiderio iniziale si avvererà.
È un rito affascinante che, al di là della predizione del futuro, fa entrare in contatto con una tradizione popolare antica e, anche solo per questo, meritevole di attenzione.

Testo tratto dal libro Il cielo di maiolica blu.

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