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Hotel dal design unico firmato Zaha Hadid

di Francesca Spanò | @francynefertiti

Il design che si sposa con la funzionalità, con grande gusto e un pizzico di cuore. Quello di una grande donna, che come mestiere aveva scelto quello di architetto ed è scomparsa di recente. Lei è Zaha Hadid che ha progettato, tra l’altro, anche degli incredibili hotel di nuova generazione.

La sua storia

Prima esponente del sesso femminile a ricevere il prestigioso Premio Pritzker e il Premio Stirling, è una esponente della corrente decostruttivista, moderno stile di architettura spesso contrapposto al postmoderno che punta proprio a de-costruire ciò che esiste già. Il suo impegno l’ha portata ad essere inserita tra le donne più influenti del mondo con uno dei 45 studi di architettura più importanti del globo. Lo Zaha Hadid Architects che conta ben 246 dipendenti. Nata da una ricca famiglia di Baghdad in Iraq, con il suo incredibile talento si è fatta ben presto conoscere, ma è scomparsa a causa di un attacco cardiaco all’età di 65 anni. Questo mentre era ricoverata all’ospedale di Miami per una bronchite. Ha, inoltre, insegnato nelle più prestigiose università di tutto il mondo, da Vienna a Chicago, fino all’Ohio. Ancora, ha vinto molte competizioni internazionali anche con progetti mai costruiti, come il Cardiff Bay Opera House in Galles e nel 1999 è stata la progettista per il palcoscenico e la scenografia del Nightlife Tour dei Pet Shop Boys.

Gli alberghi e il design particolare

Zaha Hadid ha curato gli interni di diversi alberghi, dagli Emirati Arabi alla Cina, ma uno dei suoi più recenti capolavori è il Silken Puerta America a Madrid. Quello che colpisce non è solo lo stile, quanto la cura del dettaglio. Come se ogni camera o ambiente, fossero davvero pensati per il singolo turista e non per uno sconosciuto cliente di passaggio. Non è in posizione centralissima, infatti per raggiungere il centro città è necessario il taxi anche se per pochi chilometri e il wifi è gratuito. Nella struttura, insomma, vengono ridefiniti gli spazi tradizionali in modo non banale con curve ampie e un nuovo concetto di fluidità dell’ambiente. Pavimenti, pareti e arredi sembrano spesso un unico complesso e le camere sono disponibili in bianco “alpina” e nero.

Oltre ai tanti progetti di cui si è occupata nel tempo Zaha, alcuni sono sotto gli occhi di tutti: dal Museo della Scienza in Germania nel 2005, alla Stazione della funiculare di Innsbruck nel 2002, tanto per citare alcuni esempi noti.

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