di Francesca Spanò | @francynefertiti

Qualsiasi periodo dell’anno è perfetto per visitare Kyoto ma, probabilmente, per scoprirne la sua parte storica bisogna essere pronti ad intraprendere un piacevole viaggio nel tempo, nel quale immergersi completamente. Vagare per le vie dell’antica capitale del Giappone feudale, significa scoprirne datati resti in ogni angolo che neppure il visitatore più distratto saprà farsi sfuggire. Accanto al moderno, resta l’antico in un mix davvero particolare.
Capita in questo modo di notare minimarket con insegne al neon che affiancano sale da tè classiche o geishe con i loro kimono, accanto a uomini con smartphone e pc di ultima generazione. Uno degli spettacoli più incredibili da queste parti è offerto dal fianco della collina che domina l’area, dalla quale tra gli alberi sorge il Kiyomizu-dera, il Tempio dell’Acqua Pura che risale al VIII secolo. Intorno si notano tanti piccoli santuari, mentre una leggenda rende questo, un luogo di pellegrinaggio. Si dice che chi beve l’acqua delle tre cascate avrà lunga vita e fortuna.

Chi, invece, raggiunge la parte nord-ovest può arrivare al Tempio Kinkaku.ji, Padiglione d’Oro, la cui struttura originale è stata distrutta da un incendio. Risale al 1950 e ad appiccarlo ci pensò un monaco squilibrato, ma è stato presto ricostruito. Ancora, c’è il Tempio di Sanjusangen-do, a Kyoto est, considerato l’edificio di legno più lungo del Giappone. Vi si trovano 1001 statue armate di Kannon, la divinità buddhista della compassione. Al centro, poi, si può visitare il Castello Nijo, con i pavimenti di legno che al passaggio emettono dei “suoni” per avvisare i residenti della presenza di intrusi.

Per chi odia il caldo eccessivo, meglio giungere in città in autunno e i tour operator organizzano spesso dei tour che, quindi, si possono prenotare pure in loco. In una settimana riuscirete a visitare tutto per bene, ma è durante la fioritura dei ciliegi che lo spettacolo è ancora più incredibile.

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