di Francesca Spanò | @francynefertiti
Le [b]decorazioni pittoriche [/b]sono in grado di lasciare senza fiato e rappresentare quasi dei libri che raccontano di un passato affascinante quanto diverso dal nostro. La [b]necropoli di Tarquinia[/b] ha molto da narrare nei suoi 750 ettari e quasi 200 tombe. Se è vero che le raffigurazioni erano comuni nell’antichità è altrettanto certo che raramente se ne vedono esempi tanto vasti e pregevoli.
La peculiarità della zona permette, inoltre, di capire bene in che modo si è evoluta la civiltà etrusca. Durante il giro sembra di sentirli più vicini. Si capisce meglio come vivevano, cosa mangiavano, cosa suonavano e da chi erano serviti. Nello specifico da schiavi nudi. Attraverso le pitture, tra l’altro, il defunto veniva accompagnato nel suo percorso ultratterreno.
Il visitatore può oggi vedere le Tombe del Cacciatore, dei Giocolieri, della Pulcella, Cardarelli, della Fustigazione, Fiore di Loto, delle Leonesse, dei Gorgoneion, dei Caronti, dei Leopardi, delle Baccanti, della Caccia e Pesca. Ad ogni tocco di colore corrisponde una abitudine ed un valore proprio di questa civiltà, in fondo oggi non troppo conosciuta.
La [b]necropoli[/b] si trova in località Montarozzi ed è tra le più importanti tra quelle conosciute viste le sue camere sepolcrali, elemento peculiare dell’intera Tarquinia. La storia etrusca dal VII al III secolo a.C passa da qui, in particolare proprio dalle dimore degli aristocratici. Nello specifico in ogni tomba viene raccontata un po’ la vita della persona che contiene, sottolineando la credenza che la vita continui dopo la morte.
[b]INFORMAZIONI:[/b]
Costo del biglietto: € 6,00 – € 8,00 biglietto integrato museo più necropoli.
Riduzioni: gratuito fino a 18 anni e oltre 65; metà prezzo tra 18 e 25 anni.
Giorni e orario apertura estivo: da mart. a dom. 8.30 – 1 h prima tramonto
Giorni e orario apertura invernale: da mart. a dom. 8.30 – 14.00
Chiusura settimanale: lunedì.
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