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Il castello di Carini: misteri e leggende della fortezza medievale della “baronessa”

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Il castello di Carini: misteri e leggende della fortezza medievale della “baronessa”

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di Francesca Spanò | @francynefertiti

A volte l’amore uccide, oggi come ieri. E lo fanno anche le dicerie dei piccoli centri, l’onore non rispettato, i silenzi non compresi. E ci sono delitti che avvengono all’interno di fortezze storiche che nei secoli, si trascinano aloni di leggende e miti, che continuano ad appassionare tutti. Come nel caso del castello di Carini, con la storia della famosa baronessa. Questa costruzione di origine medievale, che si trova in Sicilia, in questo paese poco distante da Palermo, è scenografica quanto sinistra, proprio per un atroce omicidio che all’interno vi venne commesso.

La storia e le leggende

Il castello nacque grazie al primo feudatario normanno Rodolfo Bonello, guerriero al seguito del conte Ruggero I di Sicilia. Prima c’era una pregevole dimora araba. Non è però tanto il suo travagliato passato a conquistare, quanto tutto ciò che gira intorno a Laura Lanza di Trabia. Era il 4 dicembre del 1563, quando la sfortunata donna, moglie di Don Vincenzo La Grua-Talamanca, fu uccisa dal padre. Questo perché aveva un presunto amante, Ludovico Vernagallo. Esistono ancora gli atti di morte delle due persone e sono tutt’ora conservati presso l’archivio storico della chiesa madre di Carini.

Si narra che la vicenda all’inizio fu tenuta nascosta in qualche modo. Le famiglie coinvolte erano potenti e potevano mettere a tacere l’evento. Si confermò solo la morte della donna. In questo modo, tra l’altro, Don Cesare Lanza di Trabia fu assolto senza troppi problemi. Addirittura fu presto insignito del titolo di conte di Mussomeli. La storia di Laura, però, fu ricostruita a metà Ottocento dallo studioso Salvatore Salomone Marino. Ad aiutarlo furono soprattutto i cantastorie che si tramandavano un mix di miti e verità sul caso, da tempo.

Donna Laura Lanza sposò a soli 14 anni il barone di Carini, ma la vita matrimoniale la deluse e cercò distrazioni. Si innamorò di Vernagallo e ne divenne amante. Scoperta dal marito e dal padre venne uccisa. La stanza in questione, oggi crollata del tutto, si trovava nell’ala ovest del castello. Si dice che qui vi fosse ancora l’impronta della mano insanguinata di lei. Oggi si dice che il fantasma della signora sia stato visto tra le stanza sia del castello di Carini che in quello di Mussomeli e che la sua immagine, sembri davvero reale.

Non esistono documenti che spieghino l’accaduto omicidio, ma nessuno crede che la morte della baronessa sia stata casuale.

Photo Credit: Giusy Vaccaro

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