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I segreti di Bologna, la città che affacciava sui canali

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I segreti di Bologna, la città che affacciava sui canali

di Francesca Spanò | @francynefertiti

[b]Bologna[/b] è una città dalle mille risorse e sfaccettature. Di quelle che ti colpiscono al primo impatto, ma all’inizio non sapresti spiegare nemmeno perché. Innegabile il suo fascino, ma è il suo passato che lentamente regala un brivido sotto la pelle, a partire dalla sua fitta rete di canali artificiali. Oggi sono visibili solo in minima parte, ma chi cammina sotto i portici, non sempre si rende conto di muoversi in un vero tratto di terra emersa, in una città d’acqua.

Si possono far risalire al XII secolo e derivano dai fiumi Reno e Savena, ma intorno [b]Bologna [/b]è attraversata pure dal torrente Aposa.

[b]PER QUALE MOTIVO SONO STATI REALIZZATI I CANALI ARTIFICIALI[/b]

In primo luogo servivano nell’antichità per usi domestici, ma avevano pure la funzione di difendere i fossati intorno alle mura di cinta e, ancora, erano utili per l’energia idraulica e per le lavorazioni industriali (dalle cartiere ai tessuti).

La posizione di [b]Bologna[/b], non è proprio strategica a livello geologico, perché le acque tendono a defluire velocemente. Ecco perché l’idea appariva geniale. Peccato che nel Medioevo, parte del percorso è stato coperto, anche se dal 1995 si è cercato di permettere a turisti e cittadini di ammirarne una porzione. Adesso, dunque, se ne può vedere una parte alta 3.4 metri.

Il Canale Savena, fu realizzato nel XII secolo a spese del Comune ma nonostante si veda la chiusa, non è più visibile nel suo corso, anche perché scorreva all’aperto come ogni canale cittadino all’epoca. Il Canale Reno fu realizzato in data incerta dai cittadini proprietari delle acque locali, ma negli Anni Cinquanta ha fatto la stessa fine degli altri corsi d’acqua, celato agli occhi di tutti.

C’erano poi: il [i]Canale delle Moline[/i], di cui resta qualche parte visibile, le [i]Chiaviche[/i] che rappresentavano il sistema per alimentare i vari mulini in città, il [i]Canale Navile[/i] risalente al 1208 e l’[i]Acquedotto Romano[/i], tra le più importanti opere idrauliche ma veramente antico. In questo caso, fu realizzato già nel 30 a.C.

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