di Federica Giuliani | @traveltotaste

Non è facile da trovare, la [b]vecchia kasbah di Agadir[/b], perché anche i locali sembrano averla dimenticata. Costruita nel 1540 da re Mohammed Ech-Cheikh per resistere all’attacco dei portoghesi, la fortezza sorge su una collina alta 230 metri che domina la città e la lunga spiaggia sottostante.
Come il resto della città, fu distrutta da un devastante terremoto nel 1960 ma è stato deciso di ricostruire questo baluardo da cui si gode una meravigliosa vista, mantenendo il portale d’ingresso originale dove si nota un’iscrizione in olandese che recita “[i]Temi Dio e onora il tuo re[/i]”. L’area è coperta da prati e custodisce le vittime del terremoto. Vi si accede da una strada che si trova al termine del viale Mohammed V, che inizia a salire sulla collina. Ci si può arrivare in taxi, ma anche a piedi con una passeggiata di circa venti minuti.

Di altro tenore, perché recente, ma comunque interessante è la [b]Medina Coco Polizzi[/b], costruita da un architetto italiano nel 1992 per dare qualcosa di nuovo e bello ad Agadir, devastata dal sisma. Il villaggio è straordinario e include ogni genere di tradizione marocchina. La struttura, per come è concepita, si integra perfettamente con l’ambiente e gli edifici sono stati costruiti per coesistere con alberi e laghi.
Il borgo, [b]realizzato secondo le antiche tecniche costruttive berbere[/b], ricorda i più belli di Toscana dove fare il pieno di artigianato locale: tessuti, scatole di legno, scarpe in pelle e ceramiche. All’interno, inoltre, c’è un bel bar gestito da due signore marocchine dove si può pranzare o bere qualcosa di fresco in tutta calma.

Situata nella [b]foresta di eucalipti[/b] poco distante da Agadir, la medina è raggiungibile in dieci minuti di viaggio con le navette che partono dal centro cittadino.
È aperta ogni giorno dalle 09:00 alle 18:00 e il biglietto d’ingresso costa circa 4 € per gli adulti e 2 per i bambini.

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